giovedì, settembre 12, 2013

Bianco Rosso e Verdone: i mille volti di Carlo.

 E allungaje 'e gambe, aristendije 'e gambe, aritiraje 'e gambe, aricoprije 'e gambe... io jee tajerei quee gambe! (Mimmo)

La creatività può avere diverse fonti, può essere frutto della nostra mente, delle nostre mani, della nostra voce, del nostro corpo. La creatività può essere anche una cosa intima, la capacità di immagazzinare e assorbire da chi ci circonda tic, gesti, suoni, atteggiamenti. Questo è quello che fa Carlo Verdone quando crea un nuovo personaggio, non lo inventa con la sua mente, le sue mani, la sua voce, il suo corpo, ma usa tutti questi mezzi per proiettare tic, gesti, suoni ed atteggiamenti altrui.
Ogni suo personaggio, anche il più bizzarro, nasce da una persona realmente esistente, e a volte da più persone rinchiuse in un unico personaggio.
Negli anni '80 Verdone sbanca i botteghini con i suoi film, che raccontano la Roma e l'Italia del momento. Personaggi realistici anche se a volte estremizzati, ma pur sempre genuini.
La commedia di Verdone riprende il cinema italiano ad episodi dei decenni precedenti, trasportando in alcuni film anche tre o quattro personaggi differenti interpretati da lui stesso.
In “Bianco Rosso e Verdone” (1981) i tre protagonisti percorrono l'Italia per andare a votare, e a farci compagnia sono Mimmo, il cocco di nonna, il classico ragazzone sfigato e fregnone, costretto ad occuparsi della nonna durante questo viaggio pieno di esilaranti imprevisti, Pasquale, emigrante italiano in Germania, che torna nel bel paese per votare ma viene colpito da qualunque forma di sfortuna in sole 24 ore, e infine c'è Furio, l'avvocato pignolo, maniaco, ossessivo e pedante, che alla fine resterà solo, quando la sua amata Magda fuggirà dalle sue insopportabili manie.
I tre personaggi ricalcano tre prototipi di uomo italico, dall'impacciato e timido mammone, all'ignorante ed ingenuo lavoratore, finendo con l'esasperante uomo borghese.
Questi i personaggi caratteristici di una Italia a cavallo tra anni '70 e anni '80, personaggi in parte ispirati a persone reali (Mimmo, specie nel suo modo di parlare, era ispirato all'amico e vicino di casa di Carlo da bambino), e poi modellati sullo stile di vita di quegli anni.
La vena creativa di Verdone in questo film sta proprio nell'esporre tre personaggi completamente diversi tra loro, in tutto, ad eccezione di una cosa, la solitudine, che chiude molti film del regista romano. Infatti i tre personaggi della storia si trovano alla fine soli ed esasperati dal viaggio che hanno vissuto; la nonna di Mimmo muore proprio nel momento del voto, Pasquale ha perso tutto ciò che aveva lungo il viaggio, persino l'automobile, Furio viene abbandonato dalla esasperata Magda (personaggio chiave del film) e dai figlioletti Anton Giulio ed Anton Luca.
E anche qui c'è la maestria di Verdone, nonostante la sorte finale comune, la solitudine arriva a tutti e tre in maniera diversa, per motivazioni differenti, arricchendo i personaggi di sfumature preziose per il film.
Il cinema italiano è sempre stato ricco di grandi nomi, ma solo Verdone è riuscito a coordinare storie e personaggi diversi in un unico film, interpretando tutti i personaggi senza renderli minimamente somiglianti tra loro. Non importa che il volto sia sempre quello di Carlo, in quel momento i volti, i gesti, i tic, i modi di parlare, di muoversi, di pensare sono di Mimmo, Pasquale, Furio, rendendo questi tre nomi tre personaggi che ancora oggi tutti conosciamo e nei quali ci possiamo immedesimare.

Pronto, parlo col servizio percorribilità strade? Ah buongiorno, senta io sono un socio ACI numero di tessera 917655 barra UT come Udine Torino; la disturbavo per avere qualche delucidazione dato che mi devo recare a Roma a votare.
Senta ho sentito dal bollettino dei naviganti che è in arrivo un'area depressionaria di 982 millibar, e questo purtroppo mi è anche confermato da un fastidiosissimo mal di testa che sopraggiunge ogniqualvolta c'è un brusco calo di pressione; d'altro canto, caro amico, questo è il prezzo che dobbiamo pagare noi meteoropatici.
Senta, io le domandavo questo, secondo lei, partendo fra circa... 3 minuti e mantenendo una velocità di crociera di circa 80/85 chilometri orari... secondo lei faccio in tempo a lasciarmi la perturbazione alle spalle diciamo nei pressi di Parma? (Furio)

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Oleh