giovedì, ottobre 31, 2013

L'oscuro mistero dei Demoni.

All'Inferno il diavolo è un eroe positivo.” (Stanislaw Lec)


Apparentemente così distanti dagli angeli ma allo stesso tempo connessi fra loro, i Demoni sono esseri ritenuti malvagi e privi di coscienza. Ingannatori, violente entità pronte a trascinare l'uomo negli abissi.
Da sempre i cristiani classificano un Demone come un mostro, una figura oscura proveniente dagli Inferi, capace di scatenare nella nostra anima sentimenti ripugnanti: odio, terrore, paura, voglia di sangue, frenesia, pazzia. Ma gli Inferi sono stati creati da Lucifero, il quale, secondo la tradizione, era un angelo di Dio, uno dei più belli. La Stella del Mattino.
Ribellatosi al suo volere, viene cacciato, relegato, diviene un angelo caduto. E a quel punto meglio regnare all'Inferno che servire in Paradiso, no?
La sua anima è corrotta dalle fiamme, dal peccato, dalle tentazioni. La Stella si trasforma nel re di un mondo fatto di sofferenza e perfidia.
La linea tra bene e male diventa sottile, leggera.

Il termine demonio (in greco daimonion) è presente nel Nuovo Testamento per indicare un angelo caduto o una divinità, risalendo alla connotazione di essere divino per daimon, il nostro comune demone. Il daimon greco era un essere a metà fra ciò che è divino e ciò che è umano, un collegamento fra noi e loro. Ma non in senso negativo.
L'uso della parola con fini maligni è stata utilizzata solo successivamente, strumentalizzando la leggenda (o verità) su Satana e la punizione di Dio.
E' davvero difficile quindi poter catalogare i Demoni solo come tetri e perversi. Senza capacità di redenzione, senza emozioni, senza luce, senza aura.
Un tempo forse angeli anche loro. Hanno scelto sacrificando le Ali, hanno perduto ogni cosa.
Si sono concentrati sull'uomo ma stando dalla parte “sbagliata”.

Il Diavolo può essere considerato, paradossalmente, un umanista. Forse l'ultimo. Proprio per la sua continua ricerca di corrompere l'uomo, di insinuarsi al suo interno, di allontanarlo sempre più dal suo Creatore. Lo ha studiato per secoli, stando al suo fianco ogni secondo della sua esistenza.
Ma le vie del Signore sono infinite e sembra che la sua lotta eterna debba sempre finire con una sconfitta.
Anche se nel nostro presente si sta prendendo le sue rivincite.

Secondo la Cabala esistono ben sei categorie di Demoni, appartenenti agli elementi naturali: Fuoco, Aria, Terra, Acqua, ma anche i Sotterranei, le Tenebre e il Ghiaccio. Si nascondono fra noi, ci tentano, ci ammaliano, ci stuzzicano, senza poterli vedere, scovare.
A loro volta questi sono divisi in dieci gruppi, ciascuno comandato da un demonio in particolare. Così possiamo trovare i Thamiel, spiriti della rivolta capeggiati da Satana o i Gamchicolh, i perturbatori di anime guidati da Astaroth. Lotte interne e potere, intrighi, tradimenti, vortici di piacere e di sangue, in un sistema ben disegnato, ben calcolato.
I Demoni si infiltrano nella nostra società, nella nostra vita quotidiana, sono più infidi degli angeli, più sottili, più silenziosi. L'uomo spesso riesce meglio ad abbracciare le tenebre, ma alla fine trova quasi sempre la luce.


In difesa del Diavolo, va detto che abbiamo sentito una sola campana. Dio ha scritto tutti i libri.” (Samuel Butler)

I racconti di Halloween: Nightmare Before Christmas

 
Non riesco quasi a crederci, è passato un mese da quando abbiamo iniziato ad incontrarci qui di soppiatto ogni mezzanotte, o quasi, per i racconti di Halloween.
Con il vento che ululava in lontananza, il freddo che ci attanagliava, il caminetto scoppiettante, questa morbida (ma ora ve lo posso dire, un po' scomoda!) poltrona di velluto rosso, la mia lampada con il demone che si staglia in altezza sopra il vetro zigrinato opaco, e questo profumo di infuso, ogni sera diverso.
E' passato un mese si, ed Halloween ormai sarà domani, e mancano... meno di due mesi al Natale.
Non potevo che concludere con un racconto che racchiudesse entrambe le festività.
Perchè quella che vi sto per raccontare questa notte è la storia di Jack Skeletron, che era stanco di festeggiare sempre Halloween, sempre nello stesso modo, e alla ricerca di nuove emozioni, e di nuovi festeggiamenti, dopo una attena osservazione nella foresta degli Alberi delle Feste più Lieti, decise di imbucarsi nel regno del Natale.
Ammaliato dalla neve, dalla felicità, dai regali, dai dolci, Jack decise di portare il Natale nel suo regno. Il risultato? Disastroso! Nessuno nel regno di Halloween riusciva a percepire il vero senso del Natale, i regali erano pericolosi e non divertenti, tutto era comunque poco colorato e decisamente non allegro, ma Jack non si fermò mica qui!
Babbo Natale viene rapito, e Jack decide di portare il Natale, il suo Natale, nel regno degli umani, con risultati forse ancora peggiori. Bambini in lacrime, genitori infuriati, regali non riusciti, tg che parlano del rapimento di Babbo Natale, e il povero Jack viene colpito quasi a morte.
Ma Jack riporta l'ordine: ad ogni regno della foresta degli Alberi delle Feste più Liete spetta la propria ricorrenza, la propria festività, e il suo compito era solo quello di rendere Halloween ogni anno migliore, per la gioia dei suoi diabolici concittadini.
Ah, be, come ogni eroe ed anti-eroe che si rispetti, Jack conclude la storia baciando la sua bella ed angosciatissima Sally, su una innevata collina del Terrore.
E voi, in che regno sareste voluti nascere? In quello del Natale o in quello di Halloween.
Chiudo il mio pesante e polveroso libro di racconti di Halloween e vi auguro una buona notte ed un tristissimo (si fa per dire suvvia!) Halloween.
Intanto vedo un altro libro luccicare nella mia libreria, ha un dorso rosso con dei diamantini che luccicano nella stanza buia. Sopra c'è una grossa scritta verde che dice "Natale".
Di cosa si tratta? Dovrete aspettare dicembre per scoprirlo, shhhhh!

mercoledì, ottobre 30, 2013

I Doppelgänger: tra mitologia e cinema

Cari prudenti, Halloween, è quasi vicino, anzi vicinissimo, mancano pochissime ore alla festa più inquietante dell'anno. Per l'occasione ho scelto un'argomento abbastanza creepy: i doppelgänger, che ultimamente vanno molto di moda soprattutto nei telefilm, come The Vampire Diaries, e Ravenswood.
Questo mito però ha origini ben più antiche di quanto si possa pensare. Il termine doppelgänger, deriva dal tedesco doppel ("doppio") e Gänger ("che va", "che passa", da gehen, "andare"), e indica, il fenomeno del così detto gemello malvagio, o la visione del proprio riflesso con la coda dell'occhio. E' possibile ritrovare qualche testimonianza, nell'antico Egitto, esattamente nel mito “The Greek Princess”. Il mito è una rielaborazione della Guerra di Troia secondo un punto di vista egiziano, nel quale si narra che venne inviato a Paride un Ka (doppelgänger), di Elena per sedurlo e per fermare la guerra di Troia.
How They Met Themselves D.G.Rossetti (1864)
Questo tema è giunto fino al nord Europa, e come molti di questi fenomeni paranormali, si sono venute a creare non poche leggende folkroristice, una delle tante è che una volta incontrati il proprio doppio spettrale si è perseguitati per sempre, oppure che l'incontro con la propria copia sia un semplicissimo presagio di morte imminente.
Nel corso dei secoli, scrittori e sceneggiatori ci hanno fornito molteplici interpretazioni, e hanno contribuito ad impreziosire sempre più questa leggenda.

Screencap dal film Dorian Gray (2009)
Uno degli esempi più famosi e più emblematici è “Il Ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde. Non ci avevate mai pensato vero? L'idea classica del doppio c'è, la cattiverie pure, la doppia personalità anche, cambia solo il modo in cui doppi vengono mostrati: uno è reale, mentre l'altro è un quadro che ha fattezze identiche a Dorian. Il tutto inoltre è accentuato maggiormente dal concetto dell'esteta, e da una filosofia di vita abbastanza fuori dalle righe, ma questo è un altro discorso.


Fan-Made The Black Swan (2010)
Anche nel mondo del cinema il tema del doppelgänger si è costruito la sua identità. Uno degli esempi più moderni, che ha attinto a piene mani dalla mitologia, e ne ha rielaborato il concetto anche sul piano psicologico è “The Black Swan” di Darren Aronofsky.
Nina, protagonista del film, è una giovane ballerina che danza in una compagnia di New York. Il suo sogno è quello di interpretare i due cigni nell'opera “Il lago dei cigni”. Il suo desiderio sembra realizzarsi quando il direttore decide di nominare lei come prima ballerina, ma ben presto l'uomo capirà che forse sceglierla non sia stata un'ottima idea, in quanto non riesce a trasmettere la sensualità e l'erotismo del cigno nero. Da qui nascerà un intenso e travagliato dibattito interiore che si concluderà in modo tragico.

E se invece i nostri doppi incontrassero il mondo della magia, dei vampiri e delle streghe, cosa ne uscirebbe?
Infinite variazioni e storie, che vanno dalla clonazione di una persona, alla creazione di una doppio, anzi di un mondo creato ad immagine e somiglianza, solo che capovolto come moralità.
Credo di avervi trattenuti abbastanza dal vostro Halloween con i miei doppelgänger. Ci rivediamo a Novembre con nuove storie e nuove avventure. 
p.s. Guardatevi attorno mentre fate dolcetto o scherzetto, perchè potreste trovare un vostro doppelgänger.

I racconti di Halloween: Secret Window

Buona sera prudenti, ben tornati nelle fredde notti di Halloween di Prudence. Ci avete scritto in tanti per sentire nuovi racconti, e questa notte ci sarà davvero da battere i denti.
Mort Rainey era sul suo divano quel giorno, dormendo, quando qualcuno bussò alla sua porta. Era un certo John Shooter, bizzarro uomo dall'aspetto poco intelligente, che lo accusava di aver rubato un suo racconto anni prima.
Mort liquidò in malo modo l'uomo, e tornò al suo lavoro di scrittore, in cerca di ispirazione per un nuovo horror. I giorni passavano, e Shooter tornò spesso a trovare Mort, spuntando nei luoghi e nei momenti più inaspettati, portando lo scrittore sempre verso un crollo psicologico.
Shooter voleva vendetta, o meglio la voleva per il suo racconto, in quanto pretendeva che Mort ne scrivesse il finale, che lui non era mai riuscito a scrivere a causa dello shock per il furto.
L'uomo comincia a minacciarlo, a dirgli che avrebbe fatto del male alla sua ex moglie, Amy, di cui Mort era ancora molto innamorato.
Inizia così un viaggio nella vita dell'autore, che ricorda come fosse ieri il momento in cui sua moglie aveva trovato quella finestra nascosta, dietro un cassettone, in casa loro, che si affacciava quell'orto che Amy amava così tanto.
Shooter nonostante la promessa dello scrittore di portargli le prove che il suo lavoro fosse originale e precedente a quello dello stalker, non si ferma. 
Prima uccide il cane di Mort, poi da fuoco alla sua vecchia casa, abitata ancora da Amy e il suo nuovo compagno, e infine uccide due amici di Mort, colpevoli di essere suoi possibili testimoni di questa continua minaccia.
Tutto diventava sempre più surreale, finchè Mort non ha uno scontro finale con Shooter che lo porta ad una scoperta sconcertante: Shooter in realtà non esisteva, è solo frutto della sua immaginazione, frutto di una rabbia per la sua situazione coniugale e di una frustrazione per la mancanza di ispirazione letteraria.
Mort uccide sua moglie e il suo compagno, e li seppellisce in quell'orto che circonda la casa, dove crescono pannocchie che lui cucina tranquillamente come se nulla fosse mai accaduto.
Così Mort Rainey ebbe il suo finale, la cosa che bramava di più, e per la quale avrebbe fatto l'azione più incomprensibile ad un occhio umano. Ah, che cose orrende e spregevoli sono disposti gli uomini a fare per raggiungere i propri scopi...
Comunque, la sera di Halloween, pannocchie per tutti?

So di potercela fare, disse Tod Downy prendendo un'altra pannocchia di granturco dalla scodella fumante, sono sicuro che con il tempo non resterà più una briciola di lei e la sua morte diventerà un mistero anche per me. (Mort Rainey)

lunedì, ottobre 28, 2013

Sepolta nel buio.


Non ho mai letto un libro Mistery. A dirla tutta, non sapevo nemmeno che "Mistery" fosse un genere vero e proprio. Certo, ho letto Gialli e Thriller, ma Mistery era una connotazione che mi mancava. Così, quando quelle sette lettere stampate nell’angolo in alto a destra di una copertina studiata nemmeno poi così bene hanno catturato il mio sguardo, mi sono ritrovata a pensare di quanto c’è sempre da scoprire, e di quanto la pura sorpresa possa essere un sentimento pulsante che alimenti e renda realtà le nostre scelte.
“Una trama ingegnosa che vi terrà incollati fino all’ultima pagina” promette Micheal Connelly poco sotto la piccola scritta che ormai mi ha catturato. Se ce ne fosse stato bisogno, quest’affermazione mi avrebbe convinto definitivamente.
“Sepolta nel buio” è un libro di Lisa Hunger, definita la regina della suspense americana.
Il libro segue le vicende di molteplici individui: c’è Willow, giovane e ribelle, costretta dalla madre Bethany a trasferirsi dalla vibrante e fascinosa New York in una cittadina dimenticata da Dio; Jones Cooper, poliziotto ormai in pensione spezzato dentro dalla mancanza della professione che lo ha appassionato per tutta la vita; Eloise Montgomery, sensitiva sfiancata dal dolore e dalle prove che la vita le ha inflitto e Micheal Holt, uomo colmo di domande le cui risposte da sempre si dibattono nella sua psiche.
Tutti questi personaggi, per non parlare delle loro mogli, dei loro figli, mariti o ex, padri defunti e madri dal passato incerto, sono collegati. Ed è proprio qui che risiede il genio della Unger. Non nel mistero che scrive tra le quattrocento pagine del libro, non nella trama, avvincente sì, ma neppure al cardiopalma. La sua scintilla creativa aleggia nel sottile e penetrante rapporto che pagina dopo pagina dipinge con inaudita maestria tra le personalità, le anime e le domande che vivono nel suo romanzo, apparentemente distanti, ma che finiscono per convergere in un’unica grande riflessione, che la Unger affida al mio personaggio preferito:   
“A Jones quella relazione metteva addosso un certo nervosismo: era troppo carica di passato, come tutto a The Hollows. In quella città, ogni cosa era legata a tutte le altre in un groviglio di rapporti che attraversava le epoche e le famiglie”.
The Hollows è la cittadina dove i personaggi della Unger prendono vita. Ed è forse più di questo. È una forza a se stante, un’entità autonoma, mai invadente ma sempre presente. The Hollows avvolge e completa i suoi abitanti, che vivono in un perenne stato di legame emotivo e vitale, che ne siano consapevoli o meno.
Tutto quadra, tutto s’incastra, tutto si plasma dentro e intorno a loro. E proprio in The Hollows alla fine del libro mi sono ritrovata a indicare questo filo conduttore invisibile e opprimente che permea tutta la storia.

E non si ferma qui la bravura dell’autrice. No. Proprio non ne vuole sapere. Non si risparmia la Unger, e io me la immagino seduta davanti al computer, a dar voce a ogni angoscia, ogni paura e ogni riflessione i suoi personaggi la supplichino di scrivere. Se i luoghi sono rappresentati con cura ma senza cadere in prolisse descrizioni, la psicologia di ogni personaggio, lo spessore umano e la forza vitale quasi urlano da quelle pagine. E alla fine non possiamo non pensare di conoscere Henry Ivy, preside del liceo di The Hollows, o Maggie Cooper, psicoterapeuta e moglie di Jones, di conoscerli tutti. Intimamente e al tempo stesso da lontano, come quei vicini di cui in fondo sappiamo tutto, ma con i quali non scambiamo niente più di qualche convenevole.

E allora il mistero di Marla Holt, madre di Micheal, scomparsa quando lui era solo un ragazzino, si fa perno e allo stesso tempo contorno della storia. Procede lieve, quasi in punta di piedi, fino alla sua risoluzione. E non ossessiona, non annienta la scrittura e non ne è prigioniero. Semplicemente s’incastra. Come ogni cosa sembra incastrarsi in questa storia. S’incastra silenzioso e fa quadrare ogni cosa, anche la triste storia coniugale di Paula e Kevin Carr, sottotrama di un Mistery che secondo me di sottotrama non avrebbe bisogno, ma che comunque piace. E alla fine tutto ha il sapore di una rivincita, una di quelle belle, che fa bene al cuore e placa l’anima, una di quelle che ogni personaggio, in un modo o nell’altro, sembra aspettare. Una di quelle che, in un modo o nell’altro, ognuno di noi aspetta.

venerdì, ottobre 25, 2013

I racconti di Halloween: Pretty Little Liars - gita al cimitero.


Questa notte fa particolarmente freddo, e per questo ho riacceso il camino. Prendo anche una coperta, è ricamata a mano, ci sono disegnati dei pipistrelli sopra con la lana nera, su uno sfondo arancio. Quello di questa notte non è il nostro ultimo appuntamento di Halloween, ma è l'ultimo dedicato a Pretty Little Liars.
Questa volta Hanna, Emily, Aria e Spencer sono fasciate in abiti di fine Ottocento per una macabra festa in costume nel cimitero della inquietante Ravenswood. Cosa ci fanno li? Ovviamente stanno cercando lei, l' immortale Alison. Infatti la donna dagli occhi di ghiaccio, la signora Carla Grunwald, rivela alle ragazze che Ali è viva, e che è stata proprio lei a tirarla fuori dal cortiletto nel quale era stata sotterrata viva. Ma Carla le aveva messe in guardia, lei è qui e il suo aguzzino vi segue e aspetta che voi lo portiate da lei. Infatti le ragazze inseguono Ali in una tomba, perdendo le sue tracce e passando attraverso passaggi segreti.
Le ragazze perderanno le tracce una delle altre, fino a che Spencer non viene aggredita dalla nuova A, l'aguzzino appunto, ed Hanna non viene rinchiusa in una cabina telefonica d'epoca.
Alla fine Alison si mostra alle ragazze, ma le avverte: è ancora in pericolo, e lo sono anche loro, perchè loro conoscono molto bene il colpevole.
Morti che resuscitano, passaggi segreti, maniaci con tute militari d'epoca, veggenti, aggressioni e pseudo fantasmi non vi hanno ancora spaventato? Be perchè non avete visto la signora Grunwald di persona.
Buona notte prudenti e ricordatevi, a Rosewood non potete fidarvi di nessuno...e forse neanche nella vita reale, specie ad Halloween.

Il mistero degli Angeli.

Il Signore darà ordine ai suoi angeli di proteggerti ovunque tu vada. Essi ti porteranno sulle loro mani e tu non inciamperai contro alcuna pietra. Camminerai su vipere e serpenti, metterai sotto i tuoi piedi leoni e draghi.” (Salmi, 91, 11-13)



Ricchi di mistero e magia, da sempre gli angeli sono presenti nelle nostre tradizioni e nella nostra vita. Alcuni li scorgono nelle azioni di un buon samaritano, altri li avvertono presenti nel momento del bisogno, ma per la religione sono i messaggeri della parola di Dio pronti a proteggere l'uomo.
Risplendono della luce divina, dell'aura dell'Uno. Ci aiutano a sopravvivere e ad incanalare la pace e l'energia.
Diverse sono le loro classificazioni, come l'interpretazione del loro potere.

In base alla tradizione cristiana, ripresa da quella ebraica, vengono organizzati in cori angelici, ovvero delle sfere contenenti al loro interno tre ordini. La Prima gerarchia pone i più potenti, i più vicini al Trono di Dio: Serafini, Cherubini e Ophanim. La Seconda: le Dominazioni (l'esercito dell'Apocalisse), le Potestà e le Virtù, custodi della conoscenza e osservatori degli uomini. Infine nella Terza i guardiani delle nazioni, i Principati, i famosi Arcangeli e i più comuni Angeli. Essendo prossimi all'essenza del Creatore i Serafini appaiono così splendenti e pervasi dalla luce da non risultare visibili agli occhi umani a differenza degli Ophanim che invece sono circondati da mille sfaccettature di colore.
Nella classica iconografia sono rappresentati con le ampie ali (non sempre candide), vesti dorate e l'aureola sacra sul capo, armati di spade o folgorati dalla luce divina. Ma molte altre correnti di pensiero ritengono che in realtà un angelo sia un'entità presente nella nostra anima attraverso i suoi doni, un'essenza capace di lasciare parti di se stessa dentro di noi. Per ravvivarci o permetterci di conoscere anche le ombre più nascoste dello spirito.
Insomma dei magnifici aiutanti dell'uomo.

Kimberly Marooney all'interno del suo libro “Sotto le ali degli angeli” racconta di aver avuto il primo contatto con queste creature durante la convalescenza per una lunga malattia e di essere riuscita a rinascere grazie alla loro forza, di aver imparato a controllare le emozioni e le energie per combattere e raggiungere la verità. Ispiratosi agli scritti di Ceanne DeRohan, rivisita la vecchia classificazione, proponendoci delle schede dei vari angeli, con nomi e caratteristiche. Al primo posto, i più importanti Arcangeli o detti anche Grandi Arcangeli con, oltre ai conosciuti Michele, Gabriele e Raffaele, anche Jophiel, Chamuel, Uriele e Zadkiel. La Protezione e la Resurrezione della nostra dimensione spirituale rappresentano il loro fine ultimo, attraverso l'aiuto degli altri angeli minori esponenti di molte qualità intellettive e sentimentali dell'uomo. Ritroviamo poi gli Arcangeli Inferiori, molto più gioiosi dei primi e in grado di poter trasmettere il pensiero dell'Eterno. La Marooney divide le restanti creature in ordini: gli angeli del Cuore, della Manifestazione, quelli Interiori, quelli della Madre, i Serafini e i Cherubini e infine gli Angeli della Luce Dorata, differenti dai primi per il colore che emanano, da bianco ad appunto dorato, e per fornire l'equilibrio magnetico a tutti gli altri.

Questi angeli sono mossi da un fuoco interiore, un fuoco eterno in grado di bruciare all'interno di ognuno di noi, di smuovere la nostra anima e di trasformarci, per approdare a un livello più alto, più puro. Nathaniel è colui o colei che rappresenta questo elemento, viene anche chiamato Dono di Dio e portatore di un potere purificatore capace di spegnere il fuoco del demone Baal, capo degli Harab Seraphel, i corvi della morte.
Eppure in molte storie la linea tra angelo e demone appare sottile. Spesso una creatura di Dio è descritta con lucenti ali nere e una creatura del Diavolo appare limpida e priva di punti oscuri. Oppure per volere divino queste creature sono decadute, relegate sulla Terra o lasciate negli Inferi.

Le possibilità sono davvero infinite. Ma è importante ricordare che un Angelo potrà o essere caduto, sperduto, indifeso fra creature malvagie o meraviglioso nei Cieli, avrà sempre nel suo profondo qualcosa che spesso noi uomini dimentichiamo di poter possedere: l'Amore.


Amare per amore di essere amati è umano, ma amare per amore di amare è angelico.” (Alphonse de Lamartine)

giovedì, ottobre 24, 2013

Buffy e Dawn, il mistero di un mistico legame.


"Buffy Anne Summers
1981 - 2001
Beloved Sister
Devoted Friend
She saved the world
A lot"

Con questo struggente, intenso e quasi dolente epitaffio si chiude la quinta stagione di Buffy.
Siamo al capolinea di un anno di lotte, contro Gloria e i suoi schiavi. Sono passati cinque o forse anche sei, sette anni da quando la giovane e adolescente Buffy Summers cacciava i vampiri a Sunnydale, proprio sopra la Bocca dell'Inferno.
Torniamo all'inizio del 2000, quando Buffy, immersa in un sogno, insieme a Faith dice di prepararsi per l'arrivo della sorella.
Un'affermazione e anche una scena finale da cliffhanger, che lascia non poco sconvolti tutti gli spettatori. Da quale parte del Buffyverse (concedetemi questa licenza stilistica) spunta questa fantomatica sorella di nome Dawn?


Dal nulla più totale, o meglio Dawn non è una sorella di Buffy, ma è la chiave di un portale magico, riplasmata sotto forma umana, creata con il sangue della stessa cacciatrice e affidatale per proteggerla da Gloria, una dea decaduta che vuole tornare a tutti i costi nel suo regno.
Per aprire il portale tra i due mondi c'è bisogno di un rito che ha come elemento principale il sangue di Dawn, e per richiuderlo la chiave stessa dovrà morire.

  
Tutto sembra scorrere normalmente a Sunnydale, anche dopo l'arrivo della sorella, ma i molti si chiedono, come sia possibile che nessuno abbia mai menzionato e si ricordi di questa ragazza?
L'arrivo di Dawn, ha alterato e non poco quasi tutta la realtà e i ricordi di tutte le persone a lei vicino, in modo da non poter destare nessun sospetto in chiunque si chiedesse o tentasse di informarsi sulle origini della sorella. Buffy avrà sempre e comunque un istinto di protezione nei confronti di questa ragazza, anche quando capirà che lei in realtà non è sua sorella, ma la chiave del portale. Sarà proprio questo amore fraterno che poterà la cacciatrice a compiere l'estremo sacrificio pur di fermare Gloria.

martedì, ottobre 22, 2013

Le Streghe sono Tornate

Casa Halliwell, riapre le porte per lo speciale su Halloween nel Prudence Magazine.
Sono passati quanti 7 anni dalla fine delle mitica serie Streghe, e ne sentite ancora la mancanza?
Tranquilli perché almeno per una volta loro torneranno a compiere le loro magie proprio sul nostro giornale. Anzi la prima magia l'hanno compiuta inviandomi la musa dell'ispirazione per questo articolo.
Comunque facciamo un piccolo passetto indietro per far recuperare alle vecchie generazioni la storia della famiglia Halliwell.
Le tre, anzi quattro sorelle, di cui una sorellastra, sono discendenti di un'antica stirpe di streghe che secondo una profezia avrebbe sconfitto la più grande fonte del male: La Sorgente.
Ognuna delle tre sorelle ha un potere indipendente attivo, e/o passivo, che le aiuta nella loro lotta quotidiana contro i demoni.


Prudence Halliwell, comunemente chiama Prue, è la sorella maggiore e ha come primo potere quello di spostare gli oggetti, sia con la forza del pensiero e sia attraverso l'ausilio delle mani. Il suo potere è più che altro mentale e se associato alla rabbia può veramente scaraventare demoni e stregoni da un capo all'altro della terra. Nel corso delle tre serie acquisisce anche il potere dell'empatia per una sola puntata e riesce a creare una sua proiezione astrale per essere in due luoghi contemporaneamente, ma non può usare il suo potere principale attraverso la sua copia.




Piper Halliwell, è la sorella per così dire centrale e ha come dono quello di rallentare o accelerare le molecole. Esatto, Piper non blocca il tempo e né tanto meno fa esplodere demoni e oggetti , ma rallenta e accelera le molecole. Questo lo si capisce soprattutto nelle puntate ambientate nel passato, dove i suoi poteri non erano ancora forti ed evoluti come ai giorni nostri. I suoi poteri sono forse i più temuti e i più ambiti, ma quello che l'ha resa una grande strega e una donna combattiva è sicuramente il potere di essere una donna, una moglie e soprattutto una mamma. Grazie soprattutto al suo istinto materno e famigliare è riuscita sempre a rialzarsi e a combattere anche dopo le più pesanti sconfitte.



Phoebe Halliwell, teoricamente sarebbe la terza ed ultima sorella. I suoi poteri, a differenza delle altre sorelle non hanno un valore attivo, ma bensì passivo. Il primo potere è quello della premonizione, inizialmente vede solo piccoli frammenti del futuro, ma pian piano i tempi si allungheranno. A differenza delle altre sorelle il suo potere presenta molte sfaccettature, in quanto stranamente riesce ad avere visioni del passato, toccando gli oggetti o le persone, oppure si ritrova a percepire una premonizione astrale, subendo a volte su se stessa gli effetti futuri. Nel corso della quinta e sesta stagione acquisirà il potere dell'empatia, che le causerà non pochi problemi, fino alla punizione di non poter più usare la magia.

Paige Matthews Halliwell, è la quarta sorella. Ha lo stesso potere di Prue, in quanto diventa, dopo la morte della prima, la terza sorella. L'unica differenza tra i poteri della sorella maggiore e della minore, e la telecinesi orbitante. Paige infatti può orbitare gli oggetti e spostarli semplicemente chiamandoli per nome. La variante del potere è dovuta soprattutto al fatto che lei sia per metà strega e per metà angelo bianco. Questa sua doppia natura le permetterà inoltre di essere anche un angelo protettore di altre streghe e di avere gli stessi poteri che hanno gli angeli bianchi: la cura delle ferite, la trasfigurazione e la lumino cinesi.

Cari Prudenti, Halloween si avvicina e i morti e le streghe stanno per tornare sulla terra. Siete pronti a combatterli insieme alle sorelle Halliwell?

lunedì, ottobre 21, 2013

Once Upon A Time: la realtà magica che incontra il mondo reale

Screen opening Theme

C'erano una volta una principessa di nome Biancaneve e il suo principe di nome Azzurro. Vivevano felici e contenti nella foresta incantata, ed erano amati da tutti gli abitanti del regno, dai Nani alle Fate per poi passare agli orchi e ai lupi mannari.
Tutti li amavano, tranne la Regina Cattiva; che un bel giorno decise di scagliare una maledizione contro gli abitanti della foresta incantata e di trasportare il mondo delle favole nel mondo reale.
Sembra interessante come storia, e forse un po' fantasiosa, se non fosse che questa è la versione delle favole di Once Upon a Time, la serie TV targata ABC.
Se da piccoli vi sono piaciute le favole non potrete fare a meno di vedere questa fantastica serie TV ormai giunta alla terza stagione in America.

Emma Swan la Salvatrice

Il bello della serie: le classiche favole, magicamente e magistralmente intrecciate tra di loro e un grande mistero da svelare: perché la maledizione ha colpito solo alcuni e altri no, ma soprattutto cosa hanno a che fare Emma, o meglio la salvatrice, nonché figlia di Biancaneve e Charming e Henry, suo figlio, con tutto il resto del mondo magico? Cosa dovranno salvare?
Le teorie e gli indizi sono molti, ma al punto in cui è giunta la terza serie è possibile capire che madre è figlio hanno un bel peso sulle loro spalle: salvare il mondo magico dalla maledizione, e riportare la magia nel mondo, perché sebbene il mondo delle favole sia arrivato nel mondo reale a causa della maledizione, la gente comune ha smesso di credere nella magia.
Forse però c'è ancora qualcosa che vi incuriosisce di più di queste teorie: come sono legati i personaggi delle fiabe tra loro.

Promo Shoot 1° Serie

Sostanzialmente le coppie delle fiabe e le trame classiche sono più o meno le stesse, ma alcune varianti meno note, un po' come nei miti greci con Callimaco, sono magistralmente rielaborate.
Un esempio è l'incontro tra la Regina cattiva di Biancaneve, con Hansel Gretel e Malefica.
Regina trae in in inganno i due fratelli, spedendoli nella casa dei dolci di Malefica, per farli rubare la Mela candita; una mela magica che in seguito donerà a Biancaneve per poi maledirla. Con questo escamotagè la regina cattiva ottiene l'eliminazione della sua grande nemica per mano di Hansel e Gretel, e anche la mela incantata.
Non siete ancora sazi? Allora correte a vedere la serie perché c'è anche il cappellaio Matto e la Regina di Cuori del mondo di Alice che incontrano i personaggi della Foresta Incantata.


I racconti di Halloween: la bambina dei biscotti.

Buona sera cari amici, ben tornati all'appuntamento con i racconti di Halloween di Prudence. Questa sera fa particolarmente caldo qui, quindi niente caminetto acceso e niente tisana fumante, anche se questa storia vi raggelerà il sangue.
Virginia stava camminando per strada, un po' affaticata, quando la piccola e bionda Dora le apparve davanti, chiedendole chi fosse e cosa ci facesse li. Virginia dietro i suoi capelli neri rispose dicendole il suo nome, ma non rispose all'altra domanda. Era molto triste, e non molto contenta di questo incontro.
Dora la convinse a seguirla, conducendola nelle vicinanze di un vecchio edificio abbandonato, sempre con un sorriso talmente grande da stupire.
Virginia, sempre più triste e sempre più affaticata nel camminare, non era molto socievole, ed inizialmente si rifiutò di partecipare al gioco propostele da Dora.
Alla fine accettò di rispondere alle sue domande, ma infondo Virginia non sapeva davvero cosa ci facesse li, e come ci fosse arrivata, e una risposta di Dora la stupì particolarmente: la bambina disse che era li perchè stava aspettando lei. Dora aggiunge che stava aspettando i biscotti, i suoi.
A questo punto corse via, e Virginia ormai claudicante continuò a seguirla; Dora continuava a girarsi verso di lei, quasi per assicurarsi che la stesse davvero seguendo.
Si avvicinò ad un cassonetto, in un vicolo illuminato solo dal neon di un negozietto, e scomparve li dietro. La scena che si presentò a Virginia era agghiacciante, un corpicino di una bambina avvolto in una pozza di sangue, riverso per terra, e una scatola di biscotti aperta, con il suo contenuto sparso sull'asfalto.
Dora era li che lo fissava, e quando Virginia le chiese una spiegazione, lei facendo spallucce rispose che aveva visto un uomo scaricarla li poco prima.
A quel punto Virginia pensò a suo zio, alle sue mani ruvide, a quel momento di follia, a come aveva sofferto, ai biscotti, preparati da sua madre per lui, che doveva prendersi cura della bambina.
Virginia in lacrime ricordò tutto, e chiese a Dora chi fosse. La bambina, con una innocenza spietata, si abbassò, raccolse un biscotto, lo addentò e rispose: "Mi piacciono i biscotti".
Finale shock non trovate? Ah, i bambini, alle volte sanno essere diabolici, ma mai quanto gli adulti, povera Virginia, brutalmente uccisa da chi doveva prendersi cura di lei...
Ma state piangendo? Non preoccupatevi, è solo una leggenda metropolitana, ma Halloween si avvicina e vi farò spaventare ogni notte di più. 
Buona notte prudenti, e se non riuscite a dormire... be accendete una lucina, magari anche Dora lo avrebbe fatto.

sabato, ottobre 19, 2013

Il Diavolo Veste 666 Park Avenue


Aspettavate il racconto del terrore della mezzanotte di Gabriele? Spiacenti questa sera lui non ci sarà, ma a farvi compagnia ci sarò io con 666 Park Avenue.
Gli spettrali protagonisti di questa serie sono il magnifico Terry O'Quenn (Mr. Doran) e l'affascinante e niente poco di meno che carismatica Vanessa Williams(Mrs. Doran).
Accanto a loro ci sono i veri protagonisti della storia, non che la sfortunata coppia che si trasferirà nell'inquietante palazzo situato al 999 di Park Avenue, interpretata da Rachel Taylor (Jane Van Veen) e Dave Annable (Henry Martin).
La storyline del Telefilm ha un fondo di macabro e misterioso per il semplice fatto che se per caso decidi di trasferirti in questo fantastico condominio sarai costretto, prima o poi a firmare un patto con il Diavolo, da quel momento potrai desiderare tutto ciò che vuoi, dalla fama alla ricchezza, e persino la salute, al modico prezzo della tua anima, che dovrà essere consegnata alla scadenza del contratto.
Unico cavillo del contratto è che non puoi assolutamente sottrarti a nessun obbligo imposto, pena la morte prematura, o la sepoltura viva o essere inghiottito dai muri. Ciò che rende più affascinante il contorno del telefilm è senza dubbio il modo in cui sono legati la personalità di Mr. Doran, di sua moglie e della loro figlia all'interno di questa vicenda diabolica; ma la cosa che veramente scioccherà lo spettatore e lo lascerà senza fiato è il grande segreto di Jane che in realtà... scoprirete a fine serie e a fine libro.

venerdì, ottobre 18, 2013

I racconti di Halloween: Polly e il calderone.

Cari prudenti buonasera! Vi sono mancato? Rieccomi. In molti mi hanno chiesto dove ho comprato la lampada del demone. Me l'ha regalata un tizio, uno straniero che passava di qui. Diceva di venire da Sunnydale, boh.
Stasera vi racconterò di un calderone che non voleva fare il suo mestiere.
Polly non era proprio una strega tradizionale. Era una pasticciona e i suoi incantesimi non riuscivano sempre perfettamente. Quel pomeriggio di pioggia nel caos dei suoi incantesimi anti-alluvione, qualcuno bussò violentemente alla sua porta. Il suo campanello era rotto da quando il suo gatto aveva deciso di azzittirlo una volta per tutte per non sentire più quello stridolio di pipistrello.
"Polly, non so come fare, il mio calderone si rifiuta di accendersi" disse Alley, una alta e snella magra dai capelli di un biondo vivo.
"Forse è colpa della fiamma, è molto umido oggi" disse Polly facendo strada all'amica nella sua casupola.
"No la fiamma si accende, ma il calderone non funziona. Fa degli sbuffi di fumo. Oddio sono rovinata" incalzò Alley.
"Tranquilla devo avere una pozione che fa al caso tuo qui da qualche parte".
Polly mise sottosopra la sua libreria, quando finalmente tirò fuori un libricino verde impolverato intitolato "Come addomesticare il tuo pentolone". Lo afferrò, insieme ad un ombrello grigio tutto rattoppato, e sotto una pioggia battente le due streghe giunsero a casa di Alley, una casupola modesta ma elegante.
"Dici che ci riusciremo?" chiese Alley.
"Sono qui per questo. Allora, pulci in salamoia, coda di rospo della Tanzania, lingua di murena degli abissi..." a quel punto il calderone sbuffò prepotentemente e si rispense. La casa era piena di fumo.
"Mmm cosa avró sbagliato questa volta? Ah si, tre tocchi di bacchetta a destra, una spinta per farlo ruotare su se stesso e..." di colpo il calderone si accese, avvolto da lucenti fiamme azzurre.
"Polly grazie mille, lo sapevo che l'avresti aggiustato!"
"Vecchia mia, ci vuole un po' di polso con i nostri amici metallici, ogni tanto anche loro si prendono le loro libertà".
Polly sorrise e si congedò dall'amica, incamminandosi nuovamente sotto la pioggia verso casa, dove la sua zuppa di lombrichi l'aspettava.
Questa sera il racconto è uscito dalla mia penna, spero vi abbia tenuti svegli. Buonanotte prudenti!

giovedì, ottobre 17, 2013

Quando Halloween è una fiaba.

Halloween, originariamente una festa tutta americana, negli anni è entrata nella tradizione di tanti paesi (persino l'Italia), ampliando sempre più usi e costumi differenti.
Se il tema portante dei costumi di solito sono streghe, vampiri, mummie e zombie, non manca chi vuole sognare quella notte e trasformarsi in principesse e principi.
Gli eroi buoni spiccano tra i tanti cattivi della famosa notte dei morti, specie se indossi un delizioso costume Disney, per diventare magari Biancaneve o Cenerentola.

Questa notte Prudence vola a Pasadena (California, USA) per scopire insieme allo stilista Jason Johnson i segreti dei nuovi costumi 2013 delle principesse Disney per l'imminente Halloween.
All'inizio dell'anno Jason e il suo staff si sono dovuti mettere all'opera per rivisitare, modernizzare, rendere perfetti e particolari i costumi di Halloween di questi famosissimi personaggi Disney, così amati dai loro fan.
Jason racconta in una intervista per il sito della Disney che volevano essere più fedeli e precisi possibile nel ricreare i costumi delle principesse, per renderli realistici, ma volevano anche renderli più moderni ed accattivanti. La sfida sta proprio in questo mantenere la tradizione modernizzandola.
Si lavora sui bozzetti, sugli schizzi a mano e al computer, e pian piano affiorano le idee, la parte più divertente. Poi si prende l'idea e la si arricchisce di dettagli.
Jason ci tiene a precisare che lo schema base non è uguale per tutti i personaggi, ognuno ha un suo stile unico ed inconfondibile quindi anche le idee e gli schizzi di base sono totalmente differenziati.
Il segreto è abbinare i diversi stili alle ultime novità di moda, per cogliere dettagli adattabili al singolo personaggio. Non si guarda solo quello che va al momento sul mercato, ma si guardano le sfilate di moda per la stagione successiva, per carpire nuovi e futuri ementi di moda da selezionare per le principesse.
Ovviamente i pareri e i gusti dei fan Disney sono tenuti in grande considerazione, specie dei più piccoli che poi dovranno indossare questi costumi. Una delle parti più divertenti, secondo Jason, che racconta che la sua nipotina di sei anni è la sua prima prova con il pubblico e il suo più grande aiuto, chi meglio di una bambina per giudicare i costumi delle principesse Disney?
Jason infatti, dopo aver disegnato i bozzetti o aver realizzato i costumi, li mostra subito alla sua nipotina: se a lei piacciono è sicuro che piaceranno a tutte le bambine amanti del genere.
Ma cosa sogna il nostro stilista per i costumi dell'anno prossimo?
Ci tiene a precisare che brillantini e luccichii sono solo una parte dei costumi, la parte più importante è la comodità e la sicurezza. Sì, la sicurezza prima di tutto, i vestiti non devono essere troppo lunghi per evitare che le bambine cadino, non devono avere parti che possano impigliarsi in altri oggetti, non devono essere infiammabili (quella notte ci sono candele ovunque!). La seconda cosa è ovviamente la fedeltà al personaggio originale. Non avrebbe senso stravolgere il personaggio che la bambina vuole diventare, colori, tessuti, accessori, devono tutti rispecchiare il personaggio.
Ovviamente lavorare per la Disney richiede standard altissimi, ma anche un grande aiuto dalla compagnia. Gli stilisti e costumisti sono parte integrante della produzione e creazione di nuovi film e personaggi, lavorando direttamente con gli sceneggiatori e i disegnatori. C'è un lavoro di collaborazione e di scambio di idee fondamentale per la realizzazione dei personaggi.
Questo è il periodo di massimo lavoro, con Halloween alle porte. Bisogna studiare anche quali sono i costumi più richiesti dalle bambine. Ai primi posti, ebbene si, troviamo le principesse di nuova generazione, ovviamente, come Sophia e Rapunzel, ma anche Belle e Cenerentola restano in vetta.
Jason ci svela anche il segreto dell'eterna passione del pubblico per le principesse Disney, ovvero i loro valori, l'amore, l'amicizia, il coraggio, l'intelligenza, la bontà, la leatà, sono valori che sono cari al pubblico Disney di qualsiasi generazione, e le principesse ne sono la concreta rappresentazione.
Non mancano i costumi anche per i maschietti (tipo Buzz e Woody), e sappiate che tanti adulti richiedono speranzosi ogni anno la realizzazione di questi costumi principeschi anche per taglie non decisamente baby.
Sognare si può, anche ad Halloween, basta scegliere il costume giusto.

mercoledì, ottobre 16, 2013

Psycho e la filosofia di casa Bates



NORMAN - Io devo stare qui. Chi la curerebbe, se me ne andassi? Rimarrebbe sola, lo so. Si spegnerebbe il fuoco, sarebbe freddo e umido come una tomba. Quando si ama qualcuno, non si può lasciare anche se si rende odioso. Capitemi, io non odio lei. Odio ciò che l'ha fatta diventare così. La sua malattia.

Di leggende, su Psycho, ce ne sono davvero tante. Sarà che questo film targato Hitchcock 1960 è forse uno dei capolavori assoluti del mistero, sarà per lo sguardo folle di Norman Bates, ma sono stati davvero numerosi gli scrittori, i registi e i filosofi che hanno dato una loro personale interpretazione della pellicola. Credo che tutti voi conosciate la trama del film (in caso contrario, cliccate qui) e, per questo motivo, ho deciso di sorvolare e di passare direttamente al cuore dell'articolo: i misteri di casa Bates.

Di recente, ho avuto un incontro ravvicinato con il pop filosofico di Slavoj Zizek. Mi direte: chi essere costui? Si tratta di un filosofo e psicanalista sloveno dai capelli incredibilmente unti. Detto tra noi, io non ho mai capito niente della sua logica contorta - colpa mia, mi è mancato il tempo di approfondire. Tuttavia, ho apprezzato molto il film-documentario The pervert's guide to cinema (Sophie Fiennes 2006) nel quale Zizek, con un inglese da brrrivido, ripercorre le tappe salienti della storia del cinema. Naturalmente, non poteva dimenticare Psycho ed è proprio della sua interpretazione del film che vorrei parlarvi.

AVVERTENZA: molti studiosi hanno ritenuto forzata l'interpretazione di Zizek, il che è probabilmente vero. Tuttavia, la considero un'opinione estremamente interessante, e dunque...voilà.



Guardate la fotografia: seguendo il dito di Hitchcock arriverete a casa Bates, la dimora di Norman. Come potete vedere, l'edificio è costituito da due piani più un piano sotterraneo non visibile. Zizek ha ipotizzato che la casa fosse, in realtà, una casa-corpo e raccogliesse in sé i tre livelli della coscienza di Norman: l'Io, il Super-Io e l'Es. Il pianterreno, quello in cui Norman conduce la sua vita mantenendo pulite le stanze e comportandosi da normalissimo gestore di motel, rappresenta l'Io, ovvero ciò che gli altri vedono in lui, la sua maschera. Il piano superiore - quello in cui vive la "mamma" - rappresenta il Super-Io in costante lotta con l'Io. Norman, infatti, si reca al piano superiore esclusivamente per urlare contro sua madre, rimproverarla, cercare di tenerla a bada. Infine, la cantina rappresenta l'Es, ovvero la reale natura omicida di Norman. Non a caso, è proprio nel basement  che sua "madre" si nasconde, seduta ad una sedia e voltata di spalle, con quell'inquietante treccia di capelli che Gus Van Sant, nel celebre remake degli anni '90, avrebbe giustamente rappresentato sfibrata e morente.

Analizzando freudianamente la casa di Norman, Zizek non vuole dimostrare ciò che è falso nella realtà, ma piuttosto definire i contorni della realtà nella finzione generale che è la vita stessa del protagonista. Tutto ciò che riguarda Norman è falso, dalla sua gentilezza alla malattia della madre, eppure è parte della realtà. Senza la finzione, neppure la realtà - ovvero Norman, il motel, gli omicidi - potrebbe esistere.

Sarà un'interpretazione forzata? Zizek sarà effettivamente pazzo come sembra? Può essere, ma ciò non toglie alla sua teoria neppure un briciolo del suo incredibile fascino.

lunedì, ottobre 14, 2013

I racconti di Halloween: Il barile di Amontillado.

Questa sera ho deciso di chiudere subito le pesanti tende ricamate che coprono la finestra che da sul giardino, prima guardo un attimo fuori, tutto tranquillo, non piove.
Mi siedo, la poltrona fa uno strano cigolio, e sfoglio questo piccolo libro, da cui ho scelto di prendere la storia di questa notte. Vi consiglio di tenere l'abat jour accesa questa sera...
Non so dove siamo esattamente, nè in che anno, ma di certo son passati molti molti anni da quando Montresor si è vendicato sul suo amico Fortunato (di nome ma non di fatto, come leggerete tra poco).
Montresor convince l'amico, esperto di vini, ad andare nel suo castello, per assaggiare un vino che gli è stato recapitato, spacciato per il raro e pregiato Amontillado. Fortunato inizialmente non è convinto di volerci andare, ma dopo molte lusinge dell'amico decide di testare questo vino.
Montresor porta l'amico nelle catacombe del suo castello, un luogo umido e poco accogliente, dove inizia a farlo ubriacare, sorseggiando altri vini.
Non ne sarei tanto sicuro che Fortunato sia un grande esperto, visto che non si accorge che non sta affatto benvendo il rinomato Amontillado.
Ormai ubriaco viene condotto negli antri più desolati della catacomba, e quando meno se lo aspetta, Montresor lo incatena ad una nicchia.
Non sappiamo le motivazioni che spingano a questo inconsulto gesto Montresor, ma di certo era qualcosa di molto grave, almeno per lui, visto quello che succede dopo.
Fortunato, nonostante il tanto vino, comincia ad allarmarsi e a supplicare l'amico di slegarlo, pensando ad uno stupido scherzo.
Montresor ha una cazzuola con se, e comincia a disporre dei mattoni sulla porticina della nicchia, iniziando a murarla.
L'amico, che poi così fortunato non è, continua a supplicarlo, ma l'altro, divertito, continua a murarlo nella catacomba. Come se non bastasse, ogni tanto si ferma, godendosi le urla e i pianti.
Montresor arriva a murare vivo l'amico, e contento, torna nel suo castello, senza battere ciglio.
Il povero Fortunato è rimasto li, dietro quel muro, per il resto dei suoi giorni, che non sappiam se sian stati tanti o pochi, e nessuno ha mai scoperto cosa gli sia realmente successo.

Chissà se qualcuno abbatterà mai quel muro e troverà quel che resta dello sfortunato Fortunato.
Mmm vi avevo detto di non spegnere la luce questa notte, non mi guardate con quegli occhietti terrorizzati, era solo un racconto suvvia.
Va bene, ho capito, cioccolata calda e biscotti alle mandorle per tutti, su su per stasera il mio racconto finisce qui. Buonanotte prudenti!

p.s. no ragazzi dai non ho messo l'Amontillado nella cioccolata, bevetela tranquilli.

domenica, ottobre 13, 2013

I racconti di Halloween: Pretty Little Liars - tutti sul treno!

Hei ragazzi, buona sera. Era qualche giorno che non ci sentivamo per il nostro incontro della mezzanotte, ma questa sera il vostro Gabriele ha un nuovo racconto di Halloween per voi.
Per l'occasione torniamo a Rosewood, dove la scorsa settimana avevamo lasciato Alison e le sue amiche.
E' arrivato l'evento più amato di questa cittadina, Halloween. Sono passati due anni dall'ultimo Halloween di cui vi ho narrato, ed è il secondo Halloween senza Alison.
Spencer, Emily, Aria ed Hanna sono sul treno di Halloween, con nuovi costumi, e nuovi e vecchi nemici.
Ritroviamo Jenna in veste piratesca, e il redidivo Garret, che nel frattempo era stato accusato dell'omicidio di Alison, e che nel frattempo è stato rilasciato.
Garret è innocente e sa dettagli inediti sulla notte della scomparsa di Ali.
Ferma Spencer, per raccontarle tutto, o almeno tutto quello che sa.
Intanto Aria, senza il suo Ezra, viene drogata e rapita da una misteriosa regina di cuori (e non crediate che sia necessariamente una donna!), che la butta in una cassa, su uno degli ultimi vagoni del treno.
Garret forse avrebbe fatto meglio a tacere, perchè qualcuso lo azzittisce per sempre, e lo chiude senza vita nella cassa insieme ad una spaventatissima Aria, che viene salvata per un pelo dalle sue amiche.
-A è certamente sul treno, ma è in "buona compagnia", perchè le ragazze hanno anche altri nemici, e non è facile capire chi abbia tentato di sbarazzarsi di Aria e Garret in una sola mossa.
Intanto Ashley Marin, mamma di Hanna, avvolta nel suo sexy costume da infermierina, ha una apparizione. Ricordate le gemelline assassine della scorsa settimana?
Ecco, una di loro le appare in casa, come un fantasma, anche se Ashley la crede una bambina vera, una bambina molto spaventata, preoccupata della reazione della madre, e dei dispetti della sorellina.
Ma torniamo sul treno. Eliminato Garret, salvata Aria, le sorprese non sono ancora finite; nel tavolo del ghiaccio, sotto tutte le bibite, compare una sacca nera con resti umani. Il corpo trafugato di Alison? Probabilmente, come si direbbe dalla faccia shokkata di suo fratello Jason.
Ma chi sono i responsabili di tutto questo? La diabolica Mona, la vendicativa Jenna, la cattiva Melissa, o qualcuno ancora insospettabile.

La nostra avventura nei misteri halloweeniani della Rosewood continuerà presto, per ora vi lascio l'indirizzo del negozio di costumi di Shana, lei saprà consigliarvi tra una regina di cuori e un fantasma dell'opera.
Halloween si avvicina, spengo la lampada/demone su questo fantastico tavolino di legno scuro, e chiudo le tende. La notte è arrivata, e mentre mi addormento penso a che storia posso raccontarvi domani... buonanotte!

venerdì, ottobre 11, 2013

Doctor....Who? - Guida (Molto) Breve Alla Conoscenza Del Dottore

"Il Silenzio calerà quando la domanda sarà posta"
"Qual è la domanda?"
"La prima domanda. La domanda più antica dell'universo, nascosta in bella vista"

Doctor...Who?

Notoriamente, il sottoscritto si occupa del settore musicale, ma per questa volta farà uno strappo alla regola, rimanendo comunque nell'ambito del tema di questo mese. Peraltro, tra poco più di un mese un grande avvenimento a scala mondiale celebrerà colui di cui mi accingo a parlare, e tutta la sua lunga storia.

Non è un cantante di professione, costui. È, probabilmente, l'invenzione più geniale della televisione britannica (e globale) in tutti questi decenni di pubblico servizio. Era il 1963 quando, nei palinsesti della British Broadcasting Corporation, comparve la serie sci-fi che ha ormai battuto ogni record di longevità: Doctor Who. In mezzo secolo, le avventure del Dottore, ultimo rappresentante della razza aliena dei Signori Del Tempo, abitanti del pianeta Gallifrey, hanno tenuto incollati ai teleschermi di tutto il mondo milioni e milioni di persone.


Ho parlato di Dottore, perché questo è il nome che si è attribuito. Finora, si possono contare sulle dita di una mano i personaggi che conoscono la vera identità, anche perché, prima regola, il Dottore mente sempre. Sull'età, sulle opinioni, sulle intenzioni. È pressoché impenetrabile agli occhi di un normale essere umano...a meno che non arrivi da qualche sperduta facoltà di Archeologia del 51° secolo, ma questi sono spoilers (cit.)
Davvero poco si sa di lui, anche perché trascorre la maggior parte della sua vita viaggiando avanti e indietro nel tempo con una cabina telefonica blu cobalto scuro che all'interno è straordinariamente grande, il TARDIS (Time And Relative Dimension In Space, ma potete chiamarlo anche Sexy), prestando aiuto dove ce n'è bisogno, con una particolare predilezione per il pianeta Terra, e per la città di Londra (e che vi aspettavate dagli inglesi?) ancor di più; ha circa 900 anni, più o meno, dipende da quale sua versione vi capita di incontrare. Ma se per caso due persone dichiarano di essere il Dottore....preparatevi al peggio: lo spazio-tempo, già confuso di per sé -it's a sort of wibbly-wobbly, timey-wimey....stuff!-, potrebbe collassare su se stesso e generare una lacerazione delle dimensioni del Belgio.

La sua particolarità più spettacolare è la capacità di rigenerarsi, cambiando totalmente i propri connotati a seguito di danni corporei ingenti. Finora si sono viste undici reincarnazioni del Dottore, ognuna con un suo modo di fare, di vestire, di rapportarsi ai suoi sporadici compagni di viaggio e agli ostacoli che i suoi nemici gli oppongono. E questo Natale sarà possibile assistere all'ennesima rigenerazione, che porterà all'ascesa del Dodicesimo Dottore, interpretato dall'italo-scozzese Peter Capaldi.
Nel frattempo, ripercorriamo i tratti e le vicende salienti delle tre precedenti reincarnazioni del "nuovo corso" della serie televisiva, che ha ricominciato le riprese nel 2005 dopo più di un decennio di assenza dovuto ad un problema di calo di ascolti. 

La storia riparte dalla nona reincarnazione dell'ultimo Signore Del Tempo, interpretata da Christopher Eccleston, e dalla giovane ragazza Rose Tyler (la ex-cantante Billie Piper). Insieme affrontano nemici spietati, assistono alla distruzione della Terra nell'anno 5.000.000.000, incontrano Charles Dickens nella Cardiff vittoriana e sventano attacchi nanotecnologici durante la seconda guerra mondiale. Non mancano i momenti leggeri, sebbene l'atmosfera sia permeata da malinconia e da una percepibile tensione che fa presagire sempre il peggio. Ferito gravemente, il Nono Dottore dà un commosso addio a Rose, prima di rigenerarsi ancora una volta.


A succedere ad Eccleston, è David Tennant, all'epoca praticamente sconosciuto, ma diventato, grazie al ruolo del Decimo Dottore, uno degli attori (anche teatrali) più amati e capaci del Regno Unito. Durante le tre serie in cui Tennant recita, il suo personaggio mostra una spiccata indole giovanile -nessun Dottore ha mai indossato delle Converse abbinandole ad un elegante completo blu o ad un enorme impermeabile marrone-, ma anche un atteggiamento più aperto, loquace, audace e romantico verso i suoi compagni di viaggio o le varie celebrità del passato incontrate durante i suoi viaggi nel tempo (Madame de Pompadour, Agatha Christie, William Shakespeare e le regine Vittoria ed Elisabetta I)
. A succedere a Rose Tyler, destinata tristemente ad un universo parallelo, ci sono Martha Jones (Freema Agyeman), 23enne studentessa di medicina quasi al termine dei suoi studi, e poi la ben più adulta Donna Noble (Catherine Tate), 30enne lavoratrice part-time che arriverà a salvare l'intero universo dalla distruzione acquisendo i poteri del Dottore anche se a costo dei propri ricordi.



L'addio di Tennant allo show ha fatto traballare le opinioni di molti fan, ma l'arrivo del suo conterraneo Matt Smith, attore parimenti ignoto con un breve trascorso da calciatore, ha fugato i dubbi sul futuro dello sceneggiato, che lo vede protagonista nelle serie 5, 6 e 7. Più enigmatico del Decimo Dottore, l'Undicesimo si trova alle costole delle vere e proprie organizzazioni che raggruppano i suoi più acerrimi nemici: Dalek (somiglianti a saliere squadrate, con un occhio a infrarossi, un braccio meccanico rudimentale e una voce elettronica inquietante), Cybermen (scheletri metallici simili a robot, senza alcuna capacità di provare emozioni) e chi più ne ha più ne metta. Anche i suoi compagni di viaggio, apparentemente messi lì per caso, i promessi sposi Amy Pond (Karen Gillan) e Rory Williams (Arthur Darvill) e più in là nella serie Clara Oswald (Jenna Coleman), dimostrano di poter dare un aiuto concreto e indispensabile alla salvezza dell'intero universo e di anime inquiete come Vincent Van Gogh. Ma the Eleventh must fall on Trenzalore, il pianeta che sarà la sua tomba definitiva, e dove verrà svelato il suo più grande mistero: il suo nome. Ovviamente gli sceneggiatori non lo hanno reso noto, e per fortuna. E ancora non è noto il ruolo che l'Undicesimo Dottore avrà nello special celebrativo dei 50 anni della serie tv, denominato The Day Of The Doctor e in cui torneranno anche David Tennant e Billie Piper. L'appuntamento è fissato per il 23 Novembre 2013 in simulcast in oltre 75 nazioni in tutto il mondo, mentre il giorno di Natale andrà in onda il classico episodio natalizio che decreterà l'arrivo del Dodicesimo Dottore Peter Capaldi.


Ho scritto davvero tanto, eppure sarà probabilmente il 10% di quello che realmente si potrebbe dire di una serie televisiva fantascientifica che in soli otto anni ha ridato lustro e splendore ad un marchio che solo vent'anni fa sembrava sull'orlo dell'oblio. Al giorno d'oggi non si contano le pagine web dei fan, i gadget del merchandising ufficiale e non, i cosplay nei vari raduni comic-con. La febbre del Dottore ha contagiato un numero incredibile di persone, e un motivo ci sarà, dopotutto.

Allora, non ve lo fate un giretto anche voi sul TARDIS? 

All of time and space...where do you want to begin?