mercoledì, luglio 23, 2014

Ristorante al termine dell'universo

Ristorante al termine dell'universo
Douglas Adams
Mondadori

Arthur, Ford, Trillian e Zaphod, sfuggiti a diversi pericoli mortali ed esilaranti, non vogliono altro che trovare un ristorante dove rilassarsi un po'. Purtroppo molte altre persone hanno dei piani differenti per i nostri protagonisti...

Meno incisivo del primo capitolo della saga,  Ristorante al termine dell'universo è comunque arguto, ironico ed intelligente, e i capitoli centrali che parlano del famoso ristorante nel quale puoi assistere alla fine dell'universo (da qui il nome del romanzo), sono quelli più divertenti e il vero cuore della storia, anche perchè vedono i quattro protagonisti di nuovo insieme, dopo la loro dispersione nell'universo in due gruppi diversi nel resto del libro. 
Infatti assistiamo nuovamente al mitico duo Arthur e Ford insieme nell'espolarazione di posti ignoti, mentre Zaphod e Trillian di nuovo a bordo della Cuore d'Oro. Zaphod senza dubbio ha il ruolo centrale questa volta, perché è lui che si perde in avventure sempre più assurde, e sembra quasi il predestinato a risolvere qualunque problema l'Universo stia affrontando. Ecco, quindi, immaginate lo sbadato, irrequieto e pieno di se Zaphod come unica possibilità per salvere la galassia, e capirete perché i nostri amici sono di nuovo nei guai!
Il mio adorato Marvin, il robot più sfigato e depresso dell'universo, appare pochissimo questa volta, ma la sua presenza è sempre risolutiva, oltre che disarmante.
Il ristorante si pone alla fine dell'Universo in senso temporale: gli avventori possono gustarsi lo gnaB giB, cioè il Big Bang alla rovescia. Le descrizioni dei nuovi pianeti esplorati vi portano in una sorta di documentario geografico spaziale, il che riconduce al tema principale della guida galattica per autostoppisti, ed è sempre divertente scoprire l'assurdità delle azioni e tradizioni di questi popoli che si credano superiori agli umani, ormai estinti ad eccezione di Arthur.
Tra rockstar in stato catatonico, piatti che si servono da soli ai clienti del ristorante, navicelle spaziali tutte nere, e popolazioni agli albori della loro esistenza, Arthur, Ford, Trillian e Zaphod vi terranno compagnia in una avventura più surreale della scorsa volta, ma sempre molto molto divertente.

Se vuoi leggere la recensione del primo volume Guida galattica per gli autostoppisti.

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4/ 5
Oleh