sabato, dicembre 05, 2015

Tra le strade di Lisbona...


Cari lettori di Prudence magazine,
voglio raccontarvi il mio ultimo viaggio a Lisbona. Appena fuori dall'aeroporto mi rendo subito conto della differenza climatica con l'Italia:  ventidue gradi, insolito da noi nel mese di novembre. La città si presenta subito imponente, con salite e discese che sembrano non finire mai. In lontananza già riesco a scorgere il Tago, il fiume più lungo della Penisola Iberica, sulle cui sponde è costruita la città. Il fiume nasce in Spagna, precisamente nella Sierra de Albarraccín e sfocia nell’Oceano Atlantico. Il fiume era già conosciuto ai romani con il termine Tagus interpretato come solco, gola , scanalatura, come se il fiume tagliasse in due la penisola iberica. I più famosi ponti che collegano le due rive del fiume sono il ponte Vasco de Gama che collega Montijo e Sacavém all’interno dell’area della Grande Lisbona e il Ponte 25 de Abril, un tempo chiamato ponte Salazar, poiché commissionato dall’omonimo dittatore. Il ponte cambiò nome a seguito della restaurazione della democrazia in Portogallo, che seguì alla rivoluzione dei garofani. Il Ponte 25 de Abril fu costruito dall’American Bridge Company, la quale si occupò anche della costruzione del Golden Gate Bridge di San Francisco, a cui il Ponte 25 de Abril si ispira. 
Mi addentro nelle strade di Lisbona. Percepisco subito la sua diversità con il resto dell’Europa. Noto i suoi murales e odo la voce di un animo alternativo, underground, che fuoriesce dagli schemi e finisce per non appartenere ad un canone preciso, noncurante di essere cool o meno, o di essere apprezzato. A Lisbona gli artisti disegnano per dare un vestito d’allegria ad una città di passaggio, ponte tra i due mondi, da sempre meta di mercanti, viaggiatori, esploratori.


Infiniti localetti si susseguono nelle strade del centro che sembrano mosaici a cielo aperto, fatte di sanpietrini dalle decorazioni di un azzurro scuro. Nei quartieri di Alfama e Bairro Alto è possibile sorseggiare i famosi vini portoghesi come il Touriga Nacional, il Baga, il Touriga Franca o i pregiati vini verdi, poco alcolici, caratterizzati da aromi fruttati e floreali, prodotti con uve di Alvarinho, Trajadura, Loureiro e Pederña. Decido di sedermi in locale chiamato Medrosa d’Alfama, nel quartiere di Alfama, cuore antico della città e di sorseggiare la sangria bianca, fatta con frutta immersa nel vino bianco. Da sottofondo alla nostra serata le cantanti di fado, tipico canto portoghese che con il suo ritmo lento e malinconico rievoca amori perduti, amori mai consumati assieme a quella tribolazione dell’anima che solo gli innamorati comprendono.
La mattina seguente decidiamo di continuare il tour di Lisbona e ci dirigiamo verso il Tago per visitare il quartiere di Belém.
Subito sono impressionata dal Monastero dos Jerónimos, realizzato in stile manuelino, su progetto dell’architetto Diogo do Boitaca. Venne fatto costruire dal re Manuele I per celebrare il ritorno del navigatore portoghese Vasco de Gama, dopo aver scoperto la rotta per l’India. La leggenda narra che il monastero venne costruito dove esisteva la chiesetta Ernida do Restelo, in cui il navigatore, insieme al suo equipaggio, trascorse in preghiera la notte precedente la partenza. Le cappelle della chiesa, restaurate in stile rinascimentale, contengono i monumenti funebri di Manuele I e della sua famiglia, oltre che degli altri Re del Portogallo. Appena all’interno del portale principale si trovano le tombe in stile neo manuelino di Vasco de Gama e del poeta navigatore Luís de Camões.
Un altro monumento celebre del quartiere è la Torre di Belém, costruita in stile manuelino, commissionata dal re Giovanni II come parte di un sistema difensivo alla foce del fiume Tago. La Torre rappresentava anche la porta cerimoniale di Lisbona. Costruita nei primi anni del secolo XVI, oggi patrimonio mondiale dell’Unesco è simbolo dell’importante ruolo del Portogallo nell’era delle grandi esplorazioni.


Si è fatto tardi ed è il momento di cambiare rotta.
Ci dirigiamo verso il Parques das Nações, la zona della capitale lusitana che ha ospitato l’Expo ’98. Qui troviamo l’acquario di Lisbona, uno dei più grandi al mondo che ospita una grandissima quantità di specie marine, dai pesci, agli uccelli, ai mammiferi. L’imponente vasca centrale ospita specie che vivono in pieno oceano come squali e grandi tonni. Le quattro vasche laterali più piccole, mostrano fauna e flora dell’Oceano Atlantico, del Pacifico, dell’Indiano e delle regioni antartiche. 
È il momento di riposare, dunque ci dirigiamo nuovamente verso il centro della città dove si trova il nostro ostello, ma prima decidiamo di concederci qualche sfizio e di acquistare qualche souvenir. 
Il mio viaggio volge al termine e cerco di fissare quanto più possibile nella mia mente la bellezza dei paesaggi e le belle sensazioni che un viaggio ti lascia. Il consiglio che posso darvi è che se avete voglia di un viaggio che non sia costoso, in cui volete rilassarvi, magari degustando piatti meravigliosi, questa meta potrebbe fare al caso vostro. 

Katia Di Pede