sabato, febbraio 27, 2016

Football e granturco: Welcome to Miami, buenvenidos a Miami [III]


Dopo la neve e il caos di New York, questa settimana vi portiamo sotto il caldo sole di Miami. Miami e Miami Beach sono note a chiunque, ogni qualvolta si nomina la Florida. Visitare questo luogo è senza dubbio un'esperienza particolare, in quanto si viene a contatto con un panorama geograficamente molto differente. Anche il clima non è lo stesso che caratterizza le nostre città, infatti da settembre a maggio, in Florida, si può godere di una tarda primavera che rende il soggiorno un vero piacere. Non si suda e non si ha freddo, l'ideale per chi ama visitare in comfort e relax tutto ciò che trova più interessante.

Miami (spagnolo: /mi'ami/, /mai'ami/ o /ma'jami/, inglese: /maɪˈæmi/ o /maɪˈæmə/) è una città di 430.332 abitanti (5.400.000 nell'area metropolitana) degli Stati Uniti d'America, capoluogo della Contea di Miami-Dade.
Considerando unicamente il numero di abitanti che si trovano all'interno dei suoi confini amministrativi, è la seconda città della Florida, ma l'area urbana nel suo complesso è di gran lunga la più popolata dello Stato. Miami è il capoluogo e il principale centro della contea di Miami-Dade.
Miami fu fondata ufficialmente come città il 27 luglio 1896, con una popolazione di circa 400 abitanti. Nel 2006, la popolazione registrata dall'U.S. Census Bureau è salita a 404.048 abitanti.
L'esplosione demografica di Miami negli ultimi anni è stata determinata dall'immigrazione, sia dall'estero sia da altre città degli Stati Uniti. A Miami sono presenti molte etnie ed è forte l'influenza delle grandi comunità latino-americane e caraibiche di lingua spagnola e creola.
Due vascelli della Marina degli Stati Uniti sono stati denominati USS Miami, in onore alla città.
Ma quali sono le cose da non perdere assolutamente in città?


Miami Beach
Miami è posta nella parte meridionale della penisola, l'aeroporto internazionale è molto ben collegato, con numerose compagnie aeree che vi fanno scalo. A sud si trovano le zone balneari, e ad ovest quelle paludose con fauna ricca e svariata. Sconsigliato il soggiorno durante il periodo estivo a causa degli uragani, tempeste tropicali e piogge. Miami Beach è sicuramente la prima delle dieci cose da vedere a Miami. La famosa spiaggia, lunga 35 miglia, che va da South Beach a Sunny Isles, è frequentata da una variegata gioventù sportiva, che ama la tintarella e predilige muscoli scolpiti. Qui si può davvero dimenticare l'affanno del vivere quotidiano.

Downtown
La seconda attrazione da non perdere è il quartiere Downtown, che si snoda intorno a Flager Street, la strada più commerciale. Durante la visita a Downtown ci si può immergere nell'arte moderna al Museum of fine Arts, che si trova all'interno del Metro Dade Center. 


Metromover
La terza, particolarissima, è costituita dal Metromover, una metropolitana sopraelevata che cammina sulla zona centrale di Miami, con vista sottostante. Si tratta di una maniera di muoversi davvero singolare, che non appartiene al nostro modo di concepire gli spostamenti pubblici.

Le Keys
Al numero quattro troviamo Le Keys, all'estremo meridione della Florida, poco distanti dall'isola di Cuba, capeggiata dall'isola principale per grandezza che è Key West, ricordata anche perché ospitò Ernest Hemingway. Non c'è persona che non abbia curiosità di visitare i posti più frequentati dallo scrittore.

Coral Glabes
La quinta località è la meravigliosa zona di Coral Glabes, che ospita gli alberghi meglio frequentati. Giovani professionisti, amanti della buona cucina e turisti di passaggio si ritrovano a Coral Gables. Famoso in tutta Miami per le sue boutique raffinate e i suoi squisiti ristoranti, questo quartiere offre infinite possibilità di svago: il famoso Village of Merrick è il paradiso indiscusso dello shopping, fino all'happy hour delle cinque. Un giro tra le librerie e gallerie d'arte, un gustoso spuntino e un Martini extra dry, che cosa chiedere di più?


Little Havana
A est di Downtown c'è la capitale cubana di Miami: Little Havana. Quasi esclusivamente ispanica, colorata e profumata di tutte le spezie dell'isola, è immersa di musica e ritmo 100% cubani. Tra i suonatori di strada e le facciate colorate, assaggiate la cucina tipica cubana, e sedetevi all'ombra di un albero al parco, tra i giocatori di domino. Confusi? Affascinati? E normalissimo: senza lasciare i confini di Miami, state facendo un viaggio nel viaggio. ¡Bienvenidos a Little Havana!

Palm Beach
L'isola di Palm Beach si potrebbe piazzare al settimo posto, e non perché sia da meno, infatti offre lo spettacolo di una fantastica fauna sottomarina.

Miami Museum of Science
Questo museo, sicuramente consigliato, accoglie interessanti mostre pratiche dedicate a svariati argomenti: dai turbolenti fenomeni atmosferici all'universo misterioso, dalle spaventose creature che strisciano sulla terra alla barriera corallina. I bambini adoreranno il Wildlife Center all'aperto, che ospita pericolosi animali della Florida meridionale e uccelli rapaci. Adiacente, si può inoltre visitare il famoso planetario.


Coconut Grove
Per terminare, ultimo quartiere degno di nota, è quello storico e si chiama Coconut Grove. Particolare è l'amore per il jazz che lo anima. A pochi passi dall'University of Miami di Coral Gables, Coconut Grove trae sempre nuova linfa vitale dagli studenti universitari che bazzicano da queste parti. Coconut Grove è molto più di un parco giochi per universitari: tra le sue lussureggianti piante tropicali, e nei dehor dei suoi bar e ristoranti, la vita scorre tra festival e musica dal vivo, musei e ogni sorta di attrazioni allineate sul CocoWalk. Da non perdere.

venerdì, febbraio 26, 2016

Big In Japan: benvenuti in Giappone!


Dopo il successo di Football e granturco (che tornerà presto!), ovvero il nostro viaggio negli Stati Uniti d'America, abbiamo deciso di dedicare uno spazio simile alle tradizioni, alla cultura, e alle mete del Giappone. Nasce così Big In Japan (riferimento alla nota canzone), ovvero la nostra rubrica interamente dedicata a tutto ciò che è nipponico.
Oggi, come introduzione, presenteremo il Giappone storicamente e geograficamente, e poi nelle prossime settimane viaggeremo più approfonditamente in questo meraviglioso paese.

Geografia.
I giapponesi chiamano il loro stato Nippon, «il paese del Sol Levante». Il nostro «Giappone» deriva invece, curiosamente, dalla pronuncia giapponese del suo nome cinese, Jihpen.
Il Giappone è un arcipelago frastagliato e montuoso composto da più di 3000 isole.
L’area è geologicamente giovane, ancora in fase di assestamento: i terremoti sono frequenti e sono presenti numerosi vulcani, diversi dei quali ancora attivi. Proprio un vulcano, il Fujiyama (o Fujisan, «signor Fuji», come preferiscono chiamarlo i giapponesi) è, con i suoi 3776 metri, il simbolo tradizionale del Giappone. Il Fujiyama è inattivo da oltre tre secoli.

Quasi l’80% del territorio è montuoso: dalle montagne scendono numerosi fiumi dal corso breve e dal regime irregolare. Le pianure sono piccole; anche i laghi, per lo più di origine vulcanica, hanno estensione limitata. Le quattro isole maggiori occupano da sole il 97% del territorio, e la più grande, Honshu, più del 60%. Le altre tre sono, in ordine di grandezza, Hokkaido, Kyushu e Shikoku.
Il Giappone è grande poco più dell’Italia, con un territorio coltivabile non più grande della pianura padana, e assai povero di risorse del sottosuolo: non ci si aspetterebbe certo una popolazione numerosa. E invece ha una popolazione che è più del doppio di quella italiana. La densità è di 343 abitanti per km2, contro i 199 dell’Italia. Da quali fattori dipende questa elevata densità di popolazione? Si potrebbe pensare che sia legata allo straordinario sviluppo industriale che il Giappone ha conosciuto nell’ultimo secolo, ma è così solo in parte. In realtà il Giappone era molto popolato già diversi secoli fa, e il suo «segreto» sta soprattutto in tre elementi favorevoli: suolo, clima e mare. Il suolo delle piccole pianure giapponesi è molto fertile, anche a causa dell’origine vulcanica,
e il clima è nel complesso favorevole, per la presenza del mare che attenua il freddo dell’inverno. Inoltre non c’è siccità, grazie al monsone estivo che porta abbondanti piogge e al vento freddo invernale che giunge dalla Siberia carico di umidità, rovesciando, specie a nord, nevi abbondanti.
Hokkaido e il nord di Honshu hanno inverni freddi e lunghi. Qui dominano la foresta di conifere e, tra le piante coltivate, il riso si alterna al grano, alla patata, alla soia; è diffuso l’allevamento. La parte centrale di Honshu ha un clima più temperato, che permette buoni raccolti di riso, tè e gelso; nella parte meridionale e nelle altre due isole il riso domina sovrano.
Il 64% del territorio giapponese è coperto da foreste, dalla foresta boreale a nord fino a quella tropicale a sud. Questo vasto patrimonio fornisce legname da ardere, cellulosa, legno pregiato da lavoro e da costruzione.

Tutt’intorno al Giappone, il mare, grazie all’incontro di forti correnti marine calde e fredde, è ricco di pesce, alghe commestibili, perle e coralli. Da esso i giapponesi hanno sempre tratto le proteine necessarie alla loro alimentazione: solo in tempi recenti è aumentato il consumo di carne. Queste risorse hanno permesso per secoli la sopravvivenza di una popolazione assai numerosa su un territorio non molto vasto e in gran parte non adatto agli insediamenti umani.

Storia.
La storia del Giappone ha origini oscure. Il paese si diede una struttura imperiale, sul modello cinese, intorno al 7°-8° secolo d.C. Per oltre mille anni, tuttavia, gli imperatori giapponesi esercitarono, con poche eccezioni, poteri solo formali. Essi tornarono effettivamente al governo del paese nella seconda metà del 19° secolo, con il rinnovamento Meiji (1868), che pose le premesse di una straordinaria modernizzazione politica, economica e sociale. Duramente sconfitto nella Seconda guerra mondiale e quindi occupato dagli Stati Uniti tra il 1945 e il 1951, il Giappone è oggi una delle più grandi potenze economiche del mondo.

Le origini della storia del Giappone sono in gran parte avvolte nell'oscurità. Secondo una tradizione elaborata nell'8° secolo d.C., l'Impero giapponese sarebbe stato fondato nel 660 a.C. da Jimmu Tenno. In realtà, dalle fonti disponibili sappiamo che il Giappone, abitato sin da epoche remote, nel 5°- 6° secolo d.C. era ancora diviso in gruppi tribali debolmente federati e sottoposti a un'autorità di carattere religioso da cui sarebbe poi sorta la dinastia imperiale.
Nel 6° secolo d.C. il paese iniziò a subire in modo significativo l'influenza della cultura cinese, che si manifestò in particolare con l'introduzione del buddismo, accanto allo scintoismo, la religione tradizionale giapponese).
Tra il 7° e l'8° secolo importanti riforme diedero vita a una struttura imperiale di tipo centralizzato, sul modello cinese, e la capitale dell'Impero fu posta prima a Nara (710) e poi a Heian Kyo, l'attuale Kyoto (794). Questa struttura, tuttavia, si indebolì con lo sviluppo di poteri locali sempre più autonomi dall'autorità centrale. In questo quadro emerse la famiglia dei Fujiwara, che a partire dal 10° secolo iniziò a esercitare un dominio di fatto su gran parte del Giappone. Intorno alla seconda metà del 12° secolo gli stessi Fujiwara entrarono in contrasto con altri gruppi della nobiltà provinciale e furono infine soppiantati, nel 1185, dal clan dei Minamoto.

Con l'ascesa dei Minamoto ebbe inizio il 'medioevo' giapponese. All'imperatore rimasero poteri solo formali. I Minamoto, invece, stabilirono un effettivo controllo sul paese, assunsero il titolo di shogun e diedero vita a un regime di tipo militare denominato bakufu ("governo della tenda"). Si affermarono allora i samurai, un vero e proprio ceto feudale di guerrieri che impresse il proprio carattere alla società giapponese. Il primo shogun ("generalissimo"), ossia la più alta carica militare, fu Minamoto Yoritomo, che ricevette l'investitura dall'imperatore nel 1191. Poco dopo la sua morte (1199), fu il clan degli Hojo ad assumere il potere.
A partire dagli ultimi decenni del 13° secolo ebbe inizio un periodo di gravi turbolenze: nel 1274 e nel 1281 il paese fu attaccato dai Mongoli. Andò al tempo stesso crescendo la potenza dei grandi signori feudali (i daimyo) e quella dei maggiori monasteri buddisti, dotati di proprie forze militari. Nel 14° secolo si affermò il clan degli Ashikaga, che assunsero il titolo shogunale e si stabilirono a Kyoto. Tra il 15° e il 16° secolo, tuttavia, anche gli Ashikaga si indebolirono di fronte alle grandi signorie feudali e agli emergenti ceti borghesi e mercantili delle città. Questo processo fu accelerato dall'arrivo degli europei (in primo luogo dei Portoghesi), che iniziarono a penetrare nel paese intorno agli anni Quaranta del 16° secolo, e quindi dei gesuiti, che nel 1549 introdussero il cristianesimo.
Nella seconda metà del 16° secolo furono poste le premesse per la ricostituzione dell'unità del Giappone. Artefici di questa svolta furono Oda Nobunaga, che riuscì a stabilire il proprio dominio su gran parte del paese; Toyotomi Hideyoshi, che centralizzò il potere e iniziò a scontrarsi con i Portoghesi e i cristiani avviando inoltre una politica di espansione in Cina; e Tokugawa Ieyasu, che nel 1603 ottenne il titolo di shogun.

I Tokugawa rimasero al potere per oltre due secoli e mezzo. Essi spostarono la capitale a Edo (l'attuale Tokyo). Istituirono un sistema di governo centralizzato in cui furono integrati, seppure con il riconoscimento di importanti prerogative, i signori feudali e i samurai. Avviarono inoltre una politica di rigida chiusura del Giappone al mondo esterno, limitando al minimo i commerci con l'estero e proibendo, già con Ieyasu, il cristianesimo. Questo sistema riuscì a garantire la pacificazione interna. Ma entrò gradualmente in crisi tra il 18° e il 19° secolo e fu definitivamente smantellato ‒ nel contesto della crescente pressione esercitata dalla grandi potenze coloniali ‒ dopo che gli Stati Uniti, nel 1853, costrinsero il Giappone ad aprire i propri porti al commercio con l'Occidente. I Tokugawa dovettero accettare l'umiliante imposizione. E nel giro di pochi anni, di fronte alla crescente opposizione di un forte movimento favorevole alla modernizzazione del paese e alla restaurazione del potere imperiale, trasmisero i propri poteri all'imperatore Mutsuhito, incoronato nel 1868. In questo modo, nello stesso anno lo shogunato cessò di esistere ed ebbe inizio l'epoca del rinnovamento Meiji ("governo illuminato"), che coincide con il regno di Mutsuhito (1868-1912).

Il rinnovamento Meiji introdusse una svolta decisiva nella storia del Giappone. Il governo imperiale, infatti, ispirandosi a modelli occidentali, avviò un intenso processo di accentramento politico e amministrativo e di modernizzazione economica. Tale processo nel giro di pochi decenni produsse risultati straordinari. In questo modo il Giappone ‒ che nel 1889 si trasformò in una monarchia di tipo costituzionale ‒ divenne una grande potenza politica, economica e militare, in grado di competere con le altre potenze mondiali e di inserirsi con successo nei conflitti imperialistici dell'epoca. Interessato a espandersi in direzione della Corea ‒ che conquistò infine nel 1910 ‒, il Giappone entrò in guerra con la Cina (1894-95) e con la Russia (1904-05), riportando in entrambi i casi schiaccianti vittorie.
Durante la Prima guerra mondiale intervenne a fianco della Gran Bretagna contro gli imperi centrali. Tra le due guerre, il paese ‒ di cui divenne imperatore Hirohito nel 1926 ‒ risentì pesantemente della crisi economica mondiale del 1929. Il regime assunse tratti sempre più autoritari (con molte analogie rispetto ai fascismi europei) e diede un nuovo impulso alla politica espansionistica. In questo quadro, il Giappone nel 1931 penetrò in Manciuria, instaurandovi un governo fantoccio. Nel 1933 uscì dalla Società delle nazioni. Si avvicinò quindi alla Germania nazista e all'Italia fascista, con le quali partecipò alla Seconda guerra mondiale.
Nel 1937 diede inizio a una nuova guerra con la Cina, che si prolungò sino al termine del conflitto mondiale. Nel dicembre del 1941 i Giapponesi, con un attacco a sorpresa alla flotta statunitense di stanza a Pearl Harbor, provocarono l'intervento in guerra degli Stati Uniti, con i quali essi si confrontarono per quasi quattro anni nel Pacifico, continuando a resistere anche dopo la sconfitta della Germania nel maggio 1945. Il Giappone fu infine costretto alla resa dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Americani nell'agosto del 1945.

Dopo la sconfitta il Giappone rimase fino al 1951 sotto l'occupazione americana. Il paese venne 'democratizzato' e occidentalizzato. L'imperatore Hirohito fu mantenuto sul trono, ma venne introdotto un regime parlamentare fondato sulla piena sovranità popolare e sulla separazione dei poteri. Importanti furono poi le riforme economiche, che lasciarono peraltro intatta la potenza delle grandi concentrazioni industriali giapponesi.
Nei decenni successivi il Giappone ha conosciuto uno sviluppo economico straordinariamente rapido e incisivo, soprattutto nei settori tecnologicamente più avanzati, giungendo a minacciare sui mercati internazionali gli stessi Stati Uniti e l'Europa occidentale e candidandosi a un ruolo egemonico nella sfera dell'Asia e del Pacifico.
Sul piano della politica interna, il paese è stato dominato sino alla fine degli anni Ottanta da forze moderate, che sono entrate in crisi negli anni Novanta, dopo la morte di Hirohito e l'ascesa al trono di Akihito (1989). Da allora ha avuto inizio un periodo di instabilità politica, che ha portato anche i socialisti al governo. Dopo la grave crisi economica asiatica del 1998, il governò è tornato nel 2001 nelle mani dei moderati.

Sole di febbraio

Joseph Kurtz Photography


Sole dipinto su chiazze di neve
di tra gli alberi scarni.
Le colline
si piegano soavi ad invocare
passi di giovinezza.
È tardi, è tardi
ora e il riassaporarli amaro.
Ma è felicità nell’aria, e voglia
d’incontri ha il cuore per solinghe strade,
dove già forse qualche orma di primule
lascia coi nudi piedi primavera.

Francesco Pastonchi (1874-1953)

venerdì, febbraio 19, 2016

Buon viaggio Harper Lee


Harper Lee era nata a Mornoeville, in Alabama, nel 1926, ed era considerata tra le più importanti scrittrici statunitensi. Il suo capolavoro è Il buoi oltre la siepe. E' morta oggi, 19 febbario 2016 a Monroeville,  dove ha vissuto gran parte della sua vita.


Ogni volta che pensavo alla scrittrice Harper Lee, mi veniva in mente il film Scoprendo Forrester ( Film del 2000 con Sean Connery, Laurence Mark e Rhonda Tellefson). Questa assonanza non scaturiva dal confronto delle personalità dei due scrittori (Nel film infatti Connery interpreta un vecchio e burbero scrittore) o dalla loro vita privata. La lee infatti non si rinchiuse nel suo appartamento, non disintegrò tutti i legami affettivi,  non accumulò ansie e paranoie da reclusa. La sua è stata una vita piena. Studiò legge e poi si impiegò a New York presso una compagnia aerea. Amica di Truman Capote da quando aveva tre anni, collaborò con lui per molto tempo. Sotto l'amministrazione Johnson accettò un posto nel Consiglio Nazionale delle Arti. Durante gli anni ‘70 e ‘80, si ritirò quasi completamente dalla vita pubblica e trascorse questi anni dividendo il suo tempo tra New York e la città natale di Monroeville. Nel 2007, alla scrittrice è stata conferita la più alta onorificenza statunitense: la prestigiosa Medaglia presidenziale della libertà.

E allora cosa mi spinge a confrontarli? Quando li porto sullo stesso piano visivo, mi viene in mente unauna precisa  scena del film, in cui il giovane Jamal Wallace sta punzecchiando Forrester, accusandolo di essersi arreso, di non aver avuto il coraggio di scrivere altro, arrivando fino a mettere in dubbio l'efficacia del suo libro. Allora il vecchio Forrester gli risponde più o meno cosí:
- E' possibile, ma prova ad andare in una qualsiasi biblioteca a vedere se c'è anche una sola copia disponibile del mio libro -
Ecco, è proprio per questo motivo. Li consideravo entrambi autori da un romanzo e basta. Quelli della speciale categoria Buona la prima, dove con un solo romanzo riescono a conquistare un posto imperituro nell'olimpo della scrittura. Nel 1960 Lee pubblicò infatti  "To Kill a Mockingbird", tradotto in italiano con il titolo Il buio oltre la siepe (Per leggere un approfondito ritratto dell-opera potete fare un salto qui). Il libro ha raggiunto le quaranta milioni di copie vendute ed è stato il lascia passare per il premio Pulitzer.

A smentire però questa mia visione ci pensò la stessa autrice -o il destino - lo scorso anno, pubblicando un secondo romanzo. Nell'estate del 2015, esce infatti con Va’, metti una sentinellaMi permetto di scomodare anche il destino perché questo secondo romanzo fu scritto molti decenni prima, ma per qualche assurdo insieme di eventi, rimase in una cassetta di sicurezza fino a quando, nel 2014, la casa editrice Harper Collins  non dichiarò di averlo ritrovato. Sia la vera storia del ritrovamento, sia l'effettiva volontà dell'autrice per la pubblicazione rimangono un mistero. 

lunedì, febbraio 15, 2016

Come un cielo senza stelle

E venne il buio
quando si udì  un urlo nella notte.
Un grido di pazzia che
squarciò il silenzio
innato di un giorno 
senza fine.

E venne il buio
quando irruppe 
con la sua magia.
Non trovò la luce
e si aggrappò 
all'oblio del suo animo oscuro.

E venne il buio 
quando la rabbia si impadronì 
del suo corpo.
Si scagliò contro il tempo
di un amore che 
aveva spento tutte le stelle.

E venne il buio e
il suo cielo smise di esistere.


domenica, febbraio 14, 2016

San Valentino: i borghi più romantici in Italia.

Quest'anno San Valentino cade di domenica, e quindi perché non approfittarne per staccare la spina con la vostra dolce metà e visitare uno dei tanti borghi italiani, con quell'aria di antico che sa di romantico? Ecco alcuni suggerimenti per rendere la giornata un viaggio nelle radici italiane.

TROPEA, CALABRIA
La leggenda racconta che a fondare questa minuscola località calabra (tra i comuni più piccoli d’Italia) sia stato Ercole dopo aver vinto la battaglia contro i Giganti. Ma sono tante le storie nate intorno al borgo e ai suoi scogli, come quello chiamato “a Pizzuta” dove si dice fosse legato il Ciclope d’Ulisse. Tropea ha spiagge e mare da sogno, chiese e suggestivi palazzi normanni. Si possono fare escursioni in mare tra calette e grotte oppure immersioni secondo l’itinerario subacqueo che va dal relitto di una nave della II Guerra Mondiale alla Secca del Monaco dove le acque sono profonde 80 metri.

PORTO VENERE, LIGURIA
Affacciato sul Golfo di La Spezia (detto anche Golfo dei Poeti), Porto Venere fa parte dei siti Patrimonio Unesco dell’Umanità. La leggenda vuole che la dea dell’amore fosse nata dalla spuma del mare dove sorgeva il tempio dedicato alla Venere Ericina (e dove oggi si trova la chiesa di San Pietro). Sotto lo stesso sperone si trovano le grotte Byron, dove il poeta inglese trovava ispirazione per i suoi componimenti. Poco lontano dal borgo delle tipiche case colorate sorge il Castello,esempio di architettura militare genovese.  

GRADARA, MARCHE
“Amor, ch’a nullo amato amar perdona...”. Secondo la tradizione è proprio nella rocca di questo borgo, uno dei meglio conservati, che si svolse la vicenda amorosa di Paolo e Francesca narrata nella Divina Commedia. Oltre al castello, si possono visitare le antiche grotte sotterranee del Museo Storico e il Giardino degli Ulivi di via Cappuccini. Durante la settimana di San Valentino ogni notte Gradara rimane illuminato solo dalla luce di 1.000 candele. Le coppie vengono accompagnate in un itinerario romantico nel borgo tra poesie, serenate, cene e spettacoli.

ALBEROBELLO, PUGLIA
Al centro della Valle d'Itria, quando scende la sera e i visitatori in giornata lasciano il paese, sembra di essere in un presepe, in una magia, l'aria calda e profumata, il cielo di stelle, le case bianche. Quando dal XV secolo i conti di Conversano imposero agli abitanti della zona di costruire abitazioni senza malta (in modo che apparissero "precarie" e quindi non soggette alle tasse), non avrebbero mai immaginato di porre le basi per la nascita di un architettura così peculiare (con tetto a cupola autoportante) e suggestiva.

CASTELMOLA, SICILIA
La piazza di questo borgo è un “salotto” da cui si vede, da una parte la costa calabra, dall’altra l’Etna. In realtà l’intero paese, arroccato su una montagna, è un belvedere sul paesaggio circostante: Taormina, il golfo dei Giardini di Naxos, lo stretto di Messina. Del castello normanno rimangono solo le mura, mentre l’arredo urbano si compone di pietra e ferro battuto. Tra le vie si snodano chiesette, storici caffè, fichi d’india. Brindate con il tipico vino alla mandorla, fatto con mandorle ed essenza d’arancia. 

giovedì, febbraio 11, 2016

Ciao, Luigi, ciao


"Vedrai, vedrai, vedrai che cambierà, forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà, vedrai, vedrai, non son finito sai, non so dirti come e quando, ma vedrai che cambierà"

Dagli occhi cupi e profondi, Luigi Tenco viene da sempre dipinto come un uomo dalla personalità controversa ed ambigua, uno spirito sensibile.
Un artista arrivato al pubblico soprattutto dopo la sua morte, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967 durante il Festival di Sanremo.

« Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi. »
Queste furono le parole che Luigi scrisse prima di uccidersi con un colpo di pistola, gettando un’ombra sul Festival della Canzone Italiana.

Attestato che si tratti di suicidio, molti credono si parli in realtà di omicidio a causa dei legami tra Tenco e il Psi e il suo viaggio in Argentina. Fatto sta che Tenco da quel momento in poi, entra nelle case degli italiani, come un uomo così fragile da spezzare la sua vita per non essere stato compreso dal pubblico. Quel pubblico al quale voleva arrivare e comunicare ciò che aveva dentro.
Della scuola genovese, cantautore,  partecipò anche a dei film tra cui “La cuccagna” con Donatella Turri nel quale cantò “La ballata dell’eroe” composta dall’amico Fabrizio De Andrè, e fu paroliere di numerosi artisti, ad esempio della band The Primitives con Mal.
La sua “Un giorno dopo un altro” divenne la sigla del famoso sceneggiato televisivo Il commissario Maigret.

La sua voce così calda e sofferta, profonda, ricca di sentimenti, rende ogni canzone un intrinseco mondo di emozioni. Da “Vedrai, vedrai” a “Mi sono innamorato di te”, a “Ciao amore ciao” a “Lontano lontano”, in ogni testo di Luigi c’è un messaggio che viene dalla sua anima così satura che traspare dai suoi occhi profondi e scuri.

La ormai famosa “Ciao amore ciao”, cantata anche dalla sua compagna Dalida, in realtà aveva un altro titolo, “Li vidi tornare”,  ma Tenco decise di modificare il testo, il quale narrava di alcuni soldati che partivano per la guerra del  Risorgimento. Il brano non fu apprezzato, prendendo solo una manciata di voti, inoltre la performance di Tenco fu fuori tempo a causa della paura e dell’emozioni del palco del Festival. Grazie a Dalida la canzone ebbe maggior successo, ma fu comunque scartata. Questo apparve agli occhi di Luigi come un fallimento.

Ad oggi non sapremo mai se realmente Luigi Tenco abbia deciso di porre o meno la sua vita e cosa provasse, se delusione o rabbia, ma sappiamo che la sua musica, così dolce e leggera, e le sue parole così forti, non potranno mai essere dimenticate. Alla fine, anche se soffrendo, Luigi ce l’ha fatta.



La poesia di un amore


Tra le braccia del suo amore
si assopì sognando
il tempo che giaceva
tra una rosa fiorita
e
un filo d'erba morente.

Tra il respiro smorzato 
dal suono di un bacio
si risvegliò
assaporando la certezza del suo amore.

Tra lo sguardo dell'amata madre
e il cuor battente del devoto padre
si affacciò alla vita
ne assaporò l'essenza.


mercoledì, febbraio 10, 2016

Sanremo 2016: la prima serata

Ieri sera è iniziato il sessantaseisimo festival di  Sanremo e come da tradizione milioni di telespettatori si sono incollati alla tv e a Twitter. Carlo Conti ha fatto il suo ingresso scendendo le famose scale del teatro e ha dato inizio allo show. I cantanti si sono susseguiti tra uno sketch e l'altro, tra un ospite a l'altro.
Di solito, personalmente, non giudico mai le canzoni durante la prima serata perché credo che molte volte la tensione, l'emozione, non faccia dare il meglio di sé ai cantanti e inoltre sono dell'idea che una canzone per poterci piacere veramente ha bisogno dei suoi tempi per entrare nella pelle. Tuttavia, gli occhi sono fatti per guardare e quello che ieri sera lo schermo tv mi ha mostrato mi ha lasciata allibita. Il primo outfit che mi ha lasciata senza parole è stato quello della valletta Madalina Ghenea: aveva un che di "animalier", totalmente inadeguato per una prima serata e per il palco che rappresenta Sanremo. 




E qui apro una parentesi super polemica: possibile mai che ogni anno dobbiamo pagare una valletta straniera, inutile, e che abbia la storia triste di chi da piccola guardava con la sua famiglia Sanremo e sognava un giorno lontano di varcare quel palcoscenico? Ma veramente ci avete preso per stupidi? Gente, siamo noi a pagarla, rendiamocene conto. Non bastavano Garko e Virginia Raffaele? Chiudiamo parentesi.
Il primo cantante a esibirsi è stato Lorenzo Fragola e non ha attirato la mia attenzione, bellissima invece è stata Noemi, non solo per l'eleganza ma anche per aver cantato con i nastrini arcobaleno simbolo delle unioni civili, avvolti all'asta del microfono. Simpaticissima inoltre per aver lasciato il palco sussurrando "Stai senza penzier " , guanto di sfida lanciato dai talentuosi The Jackal





Assolutamente indecente e di dubbio gusto il look di Arisa e di Deborah Iurato. La prima indossava una sottospecie di maglia lunga con la parte finale velata. Un misto tra una camicia da notte da ospedale e maglia comprata dai cinesi. La seconda invece ha scelto un look che la rendeva decisamente più grassa di quella che è, con un velato sulle maniche ornato sulle spalle. Decisamente non adatto alla sua età e al suo fisico. Seriamente, ragazze, denunciate i vostri costumisti!



Gabriel Garko è stato deludante, non nel look ma certo che con il fondotinta ci è andato giù pesante!, ma nella completa incapicità di imparare a memoria quelle quattro ciappette che doveva dire. Virginia Raffaele ha esordito con l'imitazione di Sabrina Ferilli, a tratti molto divertente ma ci sono stati dei momenti non proprio avvincenti. Carlo Conti un po' troppo impostato rispetto all'anno scorso.
Gli ospiti invece hanno portato una ventata di freschezza. Primo tra tutti Laura Pausini, visibilmente emozionata, ci ha regalato performance di alto livello. Briosa, energica, sensuale. Elton John romantico, sensibile, da brividi. Voce e piano ed è subito magia. Infine Maître Gims giovane, avvincente, musicalmente attraente. Comici della serata Aldo Giovanni e Giacomo. Per me sono stati noiosi, sarà che non sono una loro fan, ma mi aspettavo molto di più.
Concludendo vorrei aggiungere poche cose: come detto a inzio articolo, non giudico le canzoni ma è naturale in questo momento dirvi che quelle ascoltate sono state di un noioso che in confronto il funerale del mio gatto è stato molto più esuberante. Specie dai giovani mi aspettavo molto più ritmo.
Cosa ho apprezzato? Onestamente solo la Pausini ed Elton John e i nastrini arcobaleni perchè "Siamo tutti simili e diversi" ha detto la Laura nazionale e io aggiungo: "l'amore va oltre ogni restrizione mentale!"

Non ho bisogno di tempo


Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere là dove taci
o nelle ore in cui tu taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi...
 Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto ed ora...
sei così anticamente mia
da tanto tempo ti conosco
che nel tuo amore chiudo gli occhi
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura...

Pedro Salinas

lunedì, febbraio 08, 2016

Se devi amarmi fallo


Se devi amarmi fallo, ma solo
per puro amore. Non dire mai
"L'amo per l'aspetto, lo sguardo e
il parlare gentile, o perché il suo pensiero

concorda col mio, e certo quel giorno
mi diede un senso di piacere".
Da sé, queste cose, amore, possono
mutare, o mutare per te; e l'amore nato così

così potrebbe essere distrutto. Non mi amare mai
per la dolce pietà che asciuga la mia gota;
il pianto può scordare una creatura che tedia

il tuo eterno conforto, e l'amore perciò perde!
Ma amami solo per puro amore, che sempre
m'amerai per l'eternità d'amore.

Elizabeth Barret Browning

venerdì, febbraio 05, 2016

CinePrudence: The Joneses


The Joneses
USA 2009 | Genere: Drammatico | durata 96'
Regia di Derrick Borte
Con Amber Heard, Demi Moore, David Duchovny, Gary Cole, Glenne Headly, Ben Hollingsworth, Lauren Hutton, Chris Williams, Catherine Dyer
Steve e Kate Jones hanno tutto quello che marito e moglie possano desiderare: una bella casa e due magnifici figli adolescenti. Kate è una bella donna, molto sexy e sempre ricoperta di vestiti firmati. Steve è il classico businessman di successo. Anche i ragazzi, Jenn e Mick, sono i più popolari nella scuola che frequentano. Insomma: tutto il vicinato muore d'invidia e considera i Jones un modello da imitare. Nessuno sospetta quale sia la verità dietro l'apparenza di questa famiglia troppo perfetta.

Commedia surreale sul filo del drammatico, in cui una finta famiglia costituita da quattro venditori esperti, che impersonano padre, madre e due figli, vanno di città in città ostentando i loro nuovi acquisti, convincendo gli ignari vicini a comprare anch'essi i prodotti, in una spirale di consumismo che lascerà vittime lungo il cammino.
Impensabile che possa accadere anche a noi, ma è incredibile come invece è davvero reale la capacità di farci influenzare da quello che posseggono quelli intorno a noi, il che ci spinge a acquisti inutili solo per non essere da meno degli altri.
Proprio vero che l'erba del vicino è sempre più verde, e seppure può sembrare banale, in una società consumistica come la nostra non lo è, perché ci spingere a emulare, spendere, imitare, e dimenticare chi siamo, i nostri gusti, e soprattutto i nostri limiti.
Può sembrare il classico film per la tv,ma ha risvolti che non vi aspetterete, e affronta un tema troppo spesso trattato superficialmente, mai mostrando i danni reali che può causare.
E voi cosa fareste se a aprirvi la porta ci fosse la famiglia perfetta, che poi si rivela la più grande trovata commerciale di sempre?

giovedì, febbraio 04, 2016

Lessico famigliare

Questo è un romanzo di pura,nuda,scoperta e dichiarata memoria. Non so se sia il migliore dei miei libri: ma certo è il solo libro che io abbia scritto in stato di assoluta libertà.
N.G.

Ho provato a resistere, ma alla fine mi sono lasciato trascinare dai trend topic degli ultimi giorni. Hanno vinto in me le correnti di parole spese, spesso in altre lingue, che stanno sferzando il discutere quotidiano in tutte le sue forme. Allora, per rispondere a questa forte pressione, ho passato l'indice sui libri ben impilati alla ricerca dell'hashtag giusto e ho tirato giù dallo scaffale la Natalia Ginzburg e il suo Lessico Famigliare. Mi sono immerso nella sua lettura, in orario notturno per non disturbare nessuno, e ho mangiato più pagine di quante ero pronto a digerire.
Natalia mi ha così aiutato a declinare tutte le forme di quella aggregazione sociale che ci ostiniamo a chiamare famiglia. Come consultando un vocabolario ordinato per emozioni, sono andato alla ricerca dei Levi, dei padroni di casa Giuseppe e Lidia ovviamente, e poi dei quattro fratelli di Natalia, Paola, Mario, Gino e Alberto. Ho sfogliato le pagine per vedere dove terminasse questa famiglia, dove avrei potuto tracciare la linea del questo sì e questo no, ma ad ogni lemma, ho finito per spostare i confini sempre un po' più avanti. E' così ho incontrato Turati e la Kulisciof, gli Olivetti, Pavese, Balbo e l'Editore. Oppure tutti i Lopez e la Frances, Vittorio, Lola, Rasetti, Leone e la nutrita truppa di amici sparsi ovunque. I Terni poi e la Natalina e tutta la schiera di Regina e Margherita.





Lessico Famigliare è forse il romanzo più intimo della Ginzburg. E' una sorta di ordinata cronistoria della famiglia Levi, in cui un Io narrante (La stessa Natalia tanto per capirci)  ne presenta le vicende, che si snodano in Italia tra gli anni Trenta e Cinquanta attraverso le parole, le espressioni e gli aneddoti. Come confesserà la stessa autrice, il romanzo è stato scritto in pochi mesi (tra le metà dell'ottobre e la fine di dicembre Sessantadue) proprio perché tutto ciò che viene fuori è una massa di ricordi pronti ad esplodere. Pubblicato nella primavera del 1963 per la torinese Einaudi, sarà subito un successo.





Tutti loro sembrano essere debitori dello stesso cognome, non per parentela, non per volontà divina o naturale, ma perché custodi delle stesse espressioni, dei modi di dire, delle poesie folgoranti, delle pene e delle frustrazioni, delle manie, dei difetti e dei segreti. Un complesso sistema di parole d'ordine che costituiscono il vero metro per misurare cosa è effettivamente familiare e cosa invece è altro. Tanto da far dire a Calvino in una presentazione al romazo:
Una faniglia è (anche) fatta di voci che si intrecciano attraverso la tavola a pranzo e a cena, di rimbrotti, di scherzi, di battute slegate, di frasi che si ripetono a ogni data occasione; è un linguaggio comprensibile solo a chi lo pratica, una serie di ricordi e richiami.

Al cinema con Prudence: film in uscita a Febbraio.


Regia: J.C. Chandor
1981: Indagine a New York è un feroce dramma criminale ambientato a New York City nell’inverno del 1981, statisticamente considerato l’anno più pericoloso nella storia della città. Scritto e diretto da J.C. Chandor e interpretato da Oscar Isaac (A Proposito Di Davis) e Jessica Chastain (Zero Dark Thirty), questa vicenda si sviluppa in un labirinto di corruzione che vede coinvolti industriali e politici rampanti e che infesta le strade di una città in declino. Il terzo lungometraggio di J.C. Chandor ci parla della risoluta ascesa di un immigrato in una società moralmente corrotta, dove rivalità che covano da tempo e aggressioni gratuite minacciano il suo lavoro, la sua famiglia e, soprattutto, la sua incrollabile fede nella rettitudine del suo percorso esistenziale. Con 1981: Indagine a New York, Chandor intraprende coraggiosamente una nuova strada, verso il luogo in cui le migliori intenzioni cedono il passo al puro istinto, il luogo in cui finiamo per essere più vulnerabili nel compromettere ciò che sappiamo essere giusto.
Foto / Trailer

locandina film
Regia: Trevor Wall
L'orso polare NORM non sa andare a caccia, ma in compenso possiede un dono raro: come il nonno, che un tempo governava l’Artico, Norm riesce a parlare agli esseri umani. Quando VERA, la coraggiosa direttrice marketing di una società edile, si presenta nell’Artico per girare uno spot tv per promuovere case di lusso per il suo spregiudicato datore di lavoro, il costruttore miliardario MR. GREENE, Norm sa di dover fare qualcosa per salvare il suo habitat. Incoraggiato dal suo mentore, il gabbiano SOCRATE, Norm lascia la sua famiglia e si imbarca su una nave diretta verso la New York, insieme con tre piccoli e dispettosi - e quasi indistruttibili - lemming. 
Foto / Trailer

locandina film
Nell'arco di sei stagioni, le storie incrociate di quattro personaggi, ciascuno rappresentativo di una diversa età della vita. Cambierà la vita dell’architetto cinquantenne Andrea dopo l'incontro con la studentessa Hikma, che gli ricorda la moglie Sofia, morta in circostanze oscure. Ripudiata dal fratello, un ristoratore di origine maghrebina, dopo essere rimasta incinta del trentenne Riccardo - già sposato con Rosanna, circa dieci anni più grande di lui - Hikma viene ospitata da Andrea, a cui insegna a prendersi cura del giardino che circonda la sua grande villa al mare. Andrea comincia ad innamorarsi: la seconda primavera della storia è per lui una nuova stagione di passioni. Ma quando Riccardo ritorna da Hikma - dopo un periodo di riavvicinamento alla moglie - Andrea si sa fare da parte: il suo rammarico è però attenuato dalla consapevolezza di essere ritornato alla vita. 
Foto / Trailer

locandina film
Data uscita: 09/02/2016
Trama:
Il film è considerato lo spin-off de I sospiri del mio cuore, dove i due gatti protagonisti comparivano in ruoli marginali e racconta il particolare incontro tra Haru, una ragazzina delle scuole superiori, e il gatto che trae in salvo appena in tempo prima che un camion lo investa. Il felino però non è un animale qualsiasi bensì il principe dei gatti e suo padre le è talmente grato da aver deciso di darla in sposa al figlio. Considerata la riluttanza di Haru, viene rapita e condotta nel magico Regno dei gatti.
locandina film
Data uscita: 11/02/2016
Trama:
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Dopo Immaturi e Tutta colpa di Freud, Paolo Genovese dirige una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “Perfetti sconosciuti”.
locandina film
Regia: Ben Stiller
Data uscita: 11/02/2016
Trama:
Ambientato dieci anni dopo Zoolander, il film torna a raccontare la vita di Derek Zoolander (Ben Stiller). È stato il modello più famoso al mondo. Le sue espressioni hanno cambiato radicalmente il mondo della moda ma ora Derek deve tornare nel mondo dell'alta moda per salvare le popstar del mondo.
locandina film
Regia: Gaby Dellal
Data uscita: 18/02/2016
Trama:
Ray è un adolescente che ha deciso di fare un cambiamento dal genere femminile a quello maschile. La sua decisione ha però un forte impatto sulla madre single (Naomi Watts) e su sua nonna (Susan Sarandon), una manager che vive con la compagna lesbica ed è in conflitto con la madre di Ray.
locandina film
Regia: Tom Hooper
Data uscita: 18/02/2016
Trama:
La storia d'amore ispirata dalle vite degli artisti Lili Elbe e Gerda Wegenera Copenaghen nel 1920. Il matrimonio e il lavoro di Lili e di Gerda si evolvono seguendo il viaggio di Lili che è stato un pioniere del transgenderismo.

locandina film
Regia: Byron Howard - Jared Bush - Rich Moore
Data uscita: 18/02/2016
Trama:
La moderna metropoli di Zootropolis è una città diversa da qualsiasi altra. Composta da quartieri differenti come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, a Zootropolis tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.
locandina film
Data uscita: 25/02/2016
Trama:
Un candidato alla presidenza della Bolivia per aumentare i consensi decide di affidarsi a un team americano di management guidato dallla compromessa stratega "Calamity" Jane Bodine (Sandra Bullock). Ritiratasi dalla scena politica americana, a seguito di uno scandalo che le ha fatto guadagnare il suo soprannome e stroncato la carriera, Jane decide di rientrare in gioco per battere l'odioso Pat Candy (Billy Bob Thornton), ora consulente dell'opposizione.
locandina film
Regia: Harold Cronk
Data uscita: 25/02/2016
Trama:
Al centro della storia, una sfida intellettuale tra una matricola universitaria, Josh Wheaton (Shane Harper), e un prestigioso professore di filosofia, il Professor Radisson (Kevin Sorbo). Ateo, superbo e autoritario, il Professor Radisson (Kevin Sorbo) ha costruito la sua brillante carriera e la sua intera vita privata sulla tesi che Dio non sia mai esistito e che ogni religione sia un’inutile superstizione. Di forte temperamento, esige, quindi, che gli studenti del suo corso sposino la stessa idea. Ma Josh, convinto cristiano, non è disposto a rinunciare alla sua fede. Costretto a scegliere tra accettare la richiesta del professore o difendere l’esistenza di Dio, commettendo così una sorta di “suicidio accademico”, Josh, unico tra i suoi compagni, opterà per la strada più difficile: riuscirà, tra mille ostacoli e momenti di crisi interiore, a difendere ciò in cui crede facendo cambiare idea ad un’intera classe?
locandina film
Regia: Alex Proyas
Data uscita: 25/02/2016
Trama:
Nell'antico Egitto una fantastica avventura vede protagonisti un comune ladro e un dio. Il futuro dell'umanità è messo a dura prova. L'unica ancora di salvezza potrebbe dipendere da Bek (Brenton Thwaites), impegnato a salvare la donna amata. Per riuscire nella difficile missione, il giovane chiede l'aiuto di Horus (Nikolaj Coster-Waldau), con lo scopo di sconfiggere Set (Gerard Butler), il dio dell'oscurità che ha messo a repentaglio tutto il regno.


locandina film
Data uscita: 25/02/2016
Trama:
La parabola di un goffo informatore scientifico che vede nel tiramisù preparato dalla moglie l'apertura delle porte del successo professionale. Lo stratagemma però gli si ritorcerà contro.
si ringrazia repubblica.it per trame e locandine.